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Michele Emiliano chiede per Taranto la deroga del blocco alle assunzioni di medici Dai territori: nasce il coordinamento italiano sanità aree disagiate. La provincia ionica e non solo

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In sede di conferenza Stato-Regioni, ieri, il governatore della Puglia ha chiesto per Taranto una deroga al blocco delle assunzioni di medici. Il territorio della provincia ionica ne ha assoluto bisogno, dice Michele Emiliano, data la palese difficoltà in cui versa, anche con le patologie legate all’inquinamento. Il presidente della Regione Puglia ritiene essere stata accolta con sostegno, da tutti gli altri, la sua richiesta. Il caso di Taranto si inserisce perfettamente nell’attività del coordinamento nazionale aree disagiate.

Di seguito il comunicato diffuso dal coordinamento nazionale aree disagiate e, a seguire, in formato pdf il documento di piattaforma di quel coordinamento:

E’ giunto finalmente a termine il lavoro preparatorio inaugurato dall’Assemblea di Roma del 22 luglio 2016 e proseguito con l’Assemblea di Bologna del 10 settembre 2016 sull’elaborazione della Piattaforma Programmatica Comune per la tutela del Diritto alla Salute nelle Aree Periferiche e Disagiate d’Italia, base e fondamento ideale per la costituzione del Coordinamento Italiano Sanità Aree Disagiate e Periferiche, per avere maggior forza di contrattazione, visibilità e portare con più forza all’attenzione della politica nazionale e regionale, nonché delle istituzioni, i problemi della sanità nelle aree emarginate, ancora una volta ignorate nel convegno del 18 ottobre 2016 sull’attuazione del Decreto 70/2015 promosso da Federsanità Anci presso l’Auditorium del Ministero della SaluteEppure, la carenza del Decreto 70 in materia è ormai lampante e sotto gli occhi di tutti, per le criticità non risolte ed affrontate in tema di sicurezza, appropriatezza, efficacia ed efficienza della rete e dei servizi di emergenza/urgenza, lasciati troppo al fai da te delle Regioni e alla loro improvvisazione, nonché ad una visione puramente economicistica di tagli lineari e di ridimensionamento della sanità nelle periferie, con la quasi totalità degli investimenti dirottati sui grossi centri, che rendono estremamente precario il Diritto alla Salute nei territori montani, insulari, disagiati e periferici d’Italia, favoriscono desertificazione e spopolamento, e causa la mancanza di una seria rete territoriale alternativa mai costruita o malfunzionante ed incapace di fare filtro, soprattutto nelle Regioni in piano di rientro, determinano la congestione dei centri sanitari maggiori ed espongono a disagi e vicissitudini inenarrabili i cittadini italiani viventi nelle periferie. Per questo motivo, con un cammino iniziato a Volterra il 12 marzo e proseguito con le Assemblee di Roma, del 22 luglio, e di Bologna, del 10 settembre, un gran numero di comitati delle Aree Disagiate e Periferiche d’Italia hanno cominciato un percorso comune di riflessione, di confronto e approfondimento che ha prodotto un Documento Proposta/Piattaforma Programmatica sulle criticità, urgenze e specificazioni o correzioni da richiedere al Governo e alle Regioni per la piena applicazione del Decreto 70/2015 che garantisca i Lea e l’appropriatezza, l’efficace, l’efficienza, la sicurezza e l’organicità dell’organizzazione del sistema sanitario in queste Aree all’interno delle Reti, in modo da assicurare anche ai cittadini ivi viventi il Diritto alla Salute. Tale base programmatica sarà il motivo fondamentale che il 5 novembre 2016 a Firenze vedrà la nascita ufficiale del Coordinamento Italiano Sanità Aree Disagiate e Periferiche (CISADeP), presso la stanza delle Compagnia delle Stigmate, dove si terrà la prima Assemblea Ufficiale con firma della Piattaforma Programmatica Comune, dell’Atto Costitutivo, dello Statuto e l’elezione del primo Consiglio Nazionale, dopodiché inizierà la discussione ufficiale con il Governo, il Parlamento e la Conferenza Stato Regioni per cambiare o specificare in meglio i punti oscuri del Decreto 70 in materia di Aree Disagiate e Periferiche. Intanto, a livello locale, ogni comitato inizierà a far sì che la Piattaforma Programmatica Comune sia recepita da ogni Regione e sia discussa sia con i Governi Regionali che con i Consigli Regionali, parlando ad una sola voce in tutta la Penisola, per l’affermazione del sacrosanto diritto alla Salute dei cittadini delle periferie d’Italia.

PIATTAFORMA CISADEP ED DEFINITIVA (4)

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