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Martina Franca: “revochi quel regolamento sulla concessione dei beni comunali” Il legale di un organizzatore di eventi scrive al commissario dell'ente

palazzo ducale

Di seguito il testo della lettera inviata al commissario straordinario del Comune di Martina Franca dall’avvocato Enrico Pellegrini, in rappresentanza dell’asdociazione Events & promotio:
L’associazione attiva nel territorio comunale nella promozione sociale e culturale, rappresenta alla S.V. l’assoluta inadeguatezza e “pericolosità” del Regolamento in oggetto, atteso che lo stesso lascia all’arbitrio del funzionario/amministrazione la possibilità di stabilire se e quali immobili assegnare alle singole associazioni, così creando i presupposti per perpetrare una discriminazione politica, culturale e sociale. A titolo esemplificativo, l’art. 5 dispone che “L’Amministrazione comunale si riserva la più ampia facoltà di accogliere o meno autorizzando discrezionalmente la sala o l’immobile la richiesta che più riterrà idonei per l’iniziativa” e che “Nel caso in cui vengano inoltrate più richieste per lo stesso periodo, verrà accordata la priorità secondo l’ordine cronologico di presentazione all’Ufficio Protocollo del Comune, salva in ogni caso la valutazione discrezionale dell’Amministrazione in relazione alla particolare rilevanza del progetto, alla rispondenza di quest’ultimo con le finalità pubbliche e gli interessi generali, nonché alla pertinenza dell’immobile richiesto con il tipo di iniziativa proposta”. Obiettivi e cautele condivisibili se, ed esclusivamente se, il regolamento ponesse dei criteri obiettivi per valutare la meritevolezza delle istanze. Di contro, nell’attuale formulazione, gli immobili saranno assegnati secondo gradimento dell’Amministrazione, con ovvie conseguenze in ordine alla parità di trattamento ed alla trasparenza, poiché, sia consentito ricordare, che contrariamente alla S.V. – organo di governo terzo – le amministrazioni che verranno saranno di parte, di una sola parte. Ora, considerato che l’atto regolamentare partecipa dei canoni di generalità, uguaglianza e non discriminazione propri degli atti normativi, non vi è chi non veda come un regolamento che consenta all’amministrazione di decidere discrezionalmente e senza alcun vincolo/parametro lo svolgimento di una manifestazione sociale/culturale non sia confacente agli interessi pubblici che dovrebbero sottendere l’atto di alta amministrazione in discussione. A ciò si aggiunga che lo stesso regolamento contiene errori e contraddizioni che rendono lo stesso di difficile o anomala attuazione, errori che in parte attribuiscono all’amministrazione inammissibili competenze (es. cfr. art. 3, il quale attribuisce -illegittimamente- alla Giunta la possibilità di modificare il regolamento, senza alcuna distinzione: “L’utilizzo è vincolato all’accettazione integrale delle norme del presente Regolamento. Tali disposizioni sono aggiornate periodicamente dalla Giunta comunale , in conformità al precedente articolo 2, in relazione alle modificazioni strutturali, alla disponibilità di nuove attrezzature ed all’instaurarsi di nuovi vincoli architettonici o di altra natura nell’utilizzo degli immobili”). Inoltre, dal combinato disposto degli artt. 3 e 4, sembrerebbe che i privati non possano usufruire delle piazze (“immobili” secondo la definizione del regolamento) ma solo delle “sale”. nfine, preme evidenziare che, non solo, i corrispettivi indicati nell’allegato “A” al regolamento sono del tutto avulsi da qualsivoglia istruttoria (es. non appaiono parametrati ai canoni di locazione, non vi è menzione di alcun criterio di abbattimento dei prezzi ordinari in ragione dello scopo dell’utilizzo del bene, ecc.), almeno non è richiamata nella deliberazione emanata dalla S.V., ma altresì che la deliberazione in questione dava mandato ai Dirigenti la determinazione delle tariffe, con la conseguenza che in violazione del deliberato, la S.V. ha approvato anche le tariffe. Il tutto è avvenuto senza un minimo di contraddittorio con le associazioni che da anni lavorano sul territorio e “scopiazzando” il regolamento di Treviso. Per tali motivi SI CHIEDE il ripristino della legalità con la revoca/modifica del regolamento in discussione, previo ascolto della scrivente associazione.
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