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Dopo Genova, dalla Puglia: i soldi del reddito di cittadinanza vadano alla cura del patrimonio pubblico Il capogruppo di Noi con l'Italia in consiglio regionale: aprire cantieri assicurerebbe anche lavoro e dignità

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Di seguito un comunicato diffuso da Ignazio Zullo, capogruppo di Noi con l’Italia in consiglio regionale della Puglia:

La tragedia di Genova deve farci riflettere sull’usura e sulla vetustà del patrimonio pubblico che mettono a serio rischio l’agibilità e la stabilità di edifici ed infrastrutture, rischio aggravato dai bassi investimenti in manutenzione impegnati negli ultimi venti anni dalle Amministrazioni pubbliche.
Per le autostrade ci sono concessioni che impegnano i concessionari (sempre che le facciano) ma quanto possono i Comuni e le Province con le ristrettezze di bilancio che si ritrovano?
Noi ci chiediamo perché non destinare, a copertura di spesa di un piano nazionale di controllo e monitoraggio della staticità del patrimonio pubblico, le risorse previste nel contratto di governo per finanziare il reddito di cittadinanza?
In fondo sarebbe un piano simile a quello in atto per l’edilizia scolastica.
Noi crediamo che aprendo cantieri non solo assicureremmo maggiore sicurezza ai cittadini unitamente ad un restyling del patrimonio pubblico ma anche lavoro per tutte quelle persone candidabili al reddito di cittadinanza.
Per questo presenteremo una mozione in Consiglio Regionale che impegni la Giunta a sollecitare il Governo ad abbandonare l’idea del reddito di cittadinanza che a noi-e non solo-pare una misura assistenziale per lavorare sull’apertura di cantieri che assicurando lavoro assicura anche dignità alla persona, sicurezza ai cittadini e presenza dello Stato nella cura del proprio patrimonio.




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