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Martino Maggi e Giuseppe Girolamo, storie simili di due eroi della valle d’Itria Il 49enne di Locorotondo e il musicista di Alberobello, morti in mare per salvare due bambine. Una medaglia d'oro al valore civile che, da cinque anni e mezzo, non arriva

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Martino Maggi, 49enne di Locorotondo. Lavorava a Lido Bosco verde. Ostuni. Ieri si era detto che faceva il bagnino ma a una donna che voleva dissuaderlo dall’entrare in acqua, lui, l’uomo delle sdraio, aveva detto che non sapeva nuotare. Martino Maggi: morto ieri, perché voleva salvare una ragazzina di undici anni, il padre e il nonno, in quel mare agitato nello specchio d’acqua di Lido Bosco verde, Ostuni. Ha pensato agli altri, una vita sacrificata per salvare quelle altrui. Quella di una bambina, nello specifico. Anche il padre 48enne di quella bimba, un turista inglese, è annegato. Sin da subito, Martino Maggi definito un eroe, dai suoi concittadini e da chiunque sia venuto a conoscenza della disgraziata vicenda.

Giuseppe Girolamo, musicista di Alberobello. Al lavoro a bordo della Costa Concordia, quel disgraziatissimo 13 gennaio 2012 quando la nave da crociera prese uno scoglio e si squarciò, al largo dell’isola del Giglio. Non sapeva nuotare, Giuseppe Girolamo. Sulla scialuppa di salvataggio fece salire una bambina, che si salvò. Lui, Giuseppe, morì in mare. Aveva trent’anni.

Martino Maggi e Giuseppe Girolamo, due eroi della valle d’Itria. Due atti eroici dalle molte similitudini. Per Martino Maggi, immediatamente, la proclamazione del lutto cittadino da parte del sindaco. La sua comunità gli tributa un omaggio, subito. Poi, bisognerà pensare alla pratica per quella che è per lo meno doverosa, la medaglia d’oro al valore civile. Quella che ancora non è stata conferita alla memoria di Giuseppe Girolamo, nonostante una petizione online con oltre centomila firmatari di tutta Italia, promossa da Antonio Nisita insegnante di Ercolano. E se qualcosa sia stato deciso, non ce n’è traccia.




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