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Mafia: anche in Puglia l’operazione contro la famiglia di Brancaccio, 34 arresti fra Sicilia e altre regioni Polizia e Guardia di finanza, sequestri per sessanta milioni di euro. Anche nel leccese e nel brindisino, beni intestati al genero di Riina

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Secondo l’accusa, nel leccese e nel brindisino ci sono autosaloni messi su con e per denaro sporco. Il sequestro infatti riguarda anche beni nel Salento, formalmente intestati a Antonino Ciavarello, genero di Salvatore Riina (Società a Responsabilità Limitata Rigenertek, AC Service e Clawstek). Le imprese commerciano in autovetture e, stando agli esiti delle indagini patrimoniali, sono state costituite con denaro sporco. Secono un esame di contabilità, non tornano 480mila euro, immessi per lo più in contanti ed in numerose tranche nei patrimoni sociali senza alcuna giustificazione legale. Sicilia, Toscana, Lazio, Puglia, Emilia Romagna e Liguria. L’operazione antimafia di polizia e Guardia di finanza ha riguardato queste regioni. Trentaquattro arrestati, sequestro di beni per sessanta milioni di euro. Operazione di contrasto alla famiglia mafiosa Brancaccio e alle sue propaggini. In carcere torna, fra gli altri, Pietro Tagliavia, capo della cosca, il quale si trovava ai domiciliari. Arrestato anche Giuseppe Loporto, fratello di Giovanni cooperante internazionale ucciso anni fa, dopo essere stato rapito in Iraq.

Stralcio del comunicato:

Le indagini, portate avanti dalla Squadra Mobile e dal Gico del Nucleo di polizia tributaria di Palermo, hanno permesso di fare luce su numerosi episodi di minacce, danneggiamento, estorsione, furto e detenzione illegale di armi da parte di esponenti della  cosca di Brancaccio. Ricostruito anche organigramma delle famiglie mafiose appartenenti al mandamento, definendo ruoli e competenze di ciascuno di loro e, in particolare, individuando gli elementi di vertice.

La strutturata attività di indagine ha permesso anche di dimostrare il totale controllo, da parte dell’associazione, di un “gruppo imprenditoriale”, distribuito su diverse regioni ma particolarmente radicato in Sicilia e Toscana.




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