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Caso rimborsi M5S, coinvolti altri pugliesi Cariello espulso, Scagliusi candidato alla Camera dice di avere già restituito. E scoppia un'altra vicenda: De Falco denunciato, la moglie lo accusa di avere aggredito lei e la figlia

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Rimborsopoli, è stata ribattezzata. L’inchiesta del programma tv Le Iene non si ferma, a proposito dei rimborsi fintamente versati da non pochi esponenti del movimento 5 stelle.
Fra i quali ne spuntano anche altri due pugliesi, il bitontino Cariello non ricandidato al parlamento ed espulso dal movimento, e il ricandidato (alla Camera) Scagliusi, di Polignano a Mare. Questi aveva prelevato dai soldi per il fondo mille euro, al fine di esami medici e per non far sapere nulla ai familiari. Ha anche detto di avere versato, in rimborsi, 223mila euro. In quanto a Cariello ha detto che chiarirà la sua posizione, non prima di martedì. Già autosospeso da M5S il salentino Buccarella mentre l’altra salentina Lezzi è stata multata. E casi di questo genere riguardano non solo i pugliesi.
Sia chiaro, i M5S non sono tenuti per legge a fare quei rimborsi. Quindi è meritorio che li facciano. Però, promettere una cosa e non farla, dando pure dei disonesti agli altri, non è un gran comportamento. Il leader Di Maio ripete volta dopo volta che a fronte di un milione di euro scarso, dato per finta, ce ne sono 23 veri, finiti a finanziare il fondo per il microcredito. Questo, grazie al taglio degli stipendi fra i M5S. Peraltro, va ribadito ancora, meglio fare e in silenzio, o non fare proprio, che dire di fare, a chiacchiere, e poi dare anche dei disonesti agli altri. Di Maio procede con sanzioni ed espulsioni, per tamponare la falla. Che è fatta anche di un altro caso: i candidati massoni (con espulsioni anche in quei casi).

E, ultima in ordine cronologico, arriva la denuncia della moglie di Gregorio De Falco: si è presentata alla polizia e ha denunciato il marito, accusandolo di aggressione a lei e alla figlia. De Falco, noto ed esempio per tutti dai tempi del disastro della Concordia, è ora candidato M5S. Ha dichiarato (fonte tgcom24) che si tratta di una strumentalizzazione, originata dalle difficoltà di trovare un accordo economico con la moglie in fase di separazione. Ma niente violenza.




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