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Taranto, Ilva: le due versioni opposte per comprare la stessa cosa. E il punto di non ritorno si avvicina La guerra fra i contendenti si gioca sulla possibilità di decarbonizzare: Jindal, faremo tornare blu il cielo. Arcelor-Mittal: non è possibile

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Se fosse per Michele Emiliano, lui forse da ieri l’avrebbe già venduta a Jindal. Il concetto “magico”, quello di decarbonizzare a favore della produzione fatta usando il gas, è quello che il governatore della Puglia va predicando da tempo. Inascoltato, da parte del governo centrale. Il punto è che l’Ilva, con le offerte di acquisto da presentarsi entro il 3 marzo, si trova ora davvero davanti a un bivio: non solo per la consistenza economica di ciò che verrà proposto dai due contendenti, quanto, appunto, per i contenuti qualitativi della produzione. Jindal dice che il cielo di Taranto tornerà blu perché quello ionico sarà lo stabilimento siderurgico con le emissioni inquinanti minori, in Europa. L’altro contendente, il colosso Arcelor-Mittal, fa sapere che la decarbonizzazione è impossibile in quanto non renderebbe competitivo lo stabilimento tarantino che invece deve recuperare proprio competitività.

Cioè, due che vogliono comprare la stessa cosa, per produrre la stessa cosa, dicono cose opposte. Se possibile, ciò rende ancora più drammatica la situazione dell’Ilva e del contesto tarantino, a poche settimane dalla scelta del nuovo proprietario. Primo caso: Jindal ha ragione e può decarbonizzare, si va ad una produzione a gas (che pur sempre emissioni causa). Secondo caso: Jindal ha torto e, sulla base delle affermazioni di queste ore, gli viene affidato il siderurgico di Taranto con una realtà diversa dalle promesse. Terzo caso: Jindal ha ragione ma non viene creduta e si sceglie il concorrente Arcelor-Mittal. Quarto caso: ha ragione Arcelor-Mittal che si accaparra l’Ilva. Come si nota, la vicenda di Taranto con il suo stabilimento siderurgico è ad un bivio il quale porterà ad un punto di non ritorno. Una raccomandazione ai contendenti: per favore, nessuno prenda in giro Taranto e si faccia, onestamente, quello che si può fare, nel migliore dei modi. Una raccomandazione, accorata, ai commissari: si faccia la scelta giusta. Cosa estremamente complicata, visto come si sono messe le cose. La scelta giusta: perché non sarà possibile tornare indietro.




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