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Taranto: arrestata 54enne ex dipendente di banca. Accusa: truffa ai danni di anziani Nel consigliare investimenti

finanza nuova

Di seguito un comunicato diffuso dalla Guardia di finanza:

Militari del Gruppo di Taranto hanno eseguito nella mattinata odierna un’ordinanza di custodia cautelare domiciliare nei confronti della 54enne tarantina F.M.D., dipendente di un istituto bancario di Taranto dal 2001 al 2016, poi impiegatasi presso altra banca con un rapporto di collaborazione privato. Il provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Taranto – Dott. Benedetto Ruberto, su richiesta del Sost. Proc. Dott.ssa Giovanna Cannarile, consegue ad indagini eseguite dal suindicato Reparto, a seguito della querela presentata lo scorso dicembre da una delle vittime, all’esito delle quali è stato accertato che la predetta F.M.D., nella sua mansione di gestore di investimenti della clientela privata, si è appropriata indebitamente di ingenti somme di denaro, per il momento quantificate in oltre 400 mila euro. Il modus operandi rilevato nel corso delle indagini evidenzia chiaramente come l’indagata scegliesse i soggetti da truffare tra i clienti più anziani ed in precario stato di salute, possibilmente soli o con congiunti lontani, di cui riusciva a carpire la fiducia. In pratica, creava con loro un rapporto esclusivo e personale, arrivando in taluni casi anche a risolvergli problemi di carattere quotidiano, al fine di ottenere la completa gestione del loro patrimonio finanziario. In tal modo ha potuto simulare la sottoscrizione di polizze di investimento, impadronirsi di somme relative a disinvestimenti non disposti dai titolari, effettuare bonifici e prelevamenti diretti sui conti correnti dei clienti a loro insaputa, nonché utilizzare carte bancomat a loro intestate e di cui disconoscevano l’esistenza. Per raggiungere tali scopi ha più volte creato anche documenti bancari e deleghe ad operare con sottoscrizioni false ed acceso rapporti bancari sconosciuti alle vittime, al fine di meglio effettuare le anzidette operazioni. I reati contestati sono quelli di furto aggravato (artt. 624 e 625 c.p.), truffa aggravata (art. 640 c.p.) e indebito utilizzo di carte di credito o di pagamento (art. 55 D. Lgs. 231/2007) continuati. Oltre al provvedimento cautelare personale, l’Autorità Giudiziaria ha disposto, nei suoi confronti, il sequestro preventivo – ex art. 321 c.p.p. – di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un ammontare di circa 40 mila euro, riferiti esclusivamente a somme indebitamente sottratte, in modo ripetuto, ad una persona a mezzo bancomat. Le indagini sono tuttora in corso con riguardo alle posizioni di altre numerose vittime della truffa.




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