Nè fame, né epilessia. Stando all’inchiesta bis che si è chiusa a Roma, fu omicidio preterintenzionale. Stefano Cucchi, secondo la nuova ipotesi sulla sua morte, venne picchiato, per futili motivi oltretutto. Ammazzato di botte, in pratica. Fra i tre carabinieri accusati, il brindisino Francesco Tedesco. Altre accuse: falso, per la redazione del cerbale, e calunnia, riguardo ad agenti di polizia penitenziaria. Ilaria Cucchi, sorella di Stefano: per la prima volta dopo sette anni, nell’inchiesta entra la verità. Entra la parola omicidio. Peraltro, fino a prova del contrario, tutti sono innocenti, è sempre doveroso rimarcarlo.