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“Patologie del sistema tributario”, Asso-Consum si rivolge al governo L'appello dell'organizzazione

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Di seguito il comunicato:

È un dato di fatto: l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, non rispettando puntualmente le norme di legge, mette in crisi il leale rapporto con i cittadini.
Così facendo non può che farsi spazio a criticità di sistema nel suo complesso.
Quale il rovescio della medaglia?
La lesione dei Diritti Fondamentali Europei in materia di buon andamento ed imparzialità della Pubblica Amministrazione.
Occorre urgentemente, quindi, mettere al corrente il Governo, tramite i Ministeri competenti, circa le modalità con le quali il nuovo Ente riscossore (ex Equitalia) si sta approcciando alle numerosissime istanze promosse dai contribuenti italiani per la cancellazione dei debiti tributari oggetto di decadenza o prescrizione (legate alla legge di bilancio n. 228/2012) nonché in ordine ai c.d. ricorsi-reclamo (istituiti con l’art. 17 bis del D.Lgs. 546/92).
In buona sostanza, cosa sta accadendo?
L’Amministrazione Finanziaria, nel primo dei due casi, sta letteralmente facendo ostruzionismo nei procedimenti legati al discarico fiscale automatico (per intenderci, trattasi di quei procedimenti relativi ai famosi 220 giorni dal momento della trasmissione dell’istanza da parte del contribuente ai sensi dell’art. 1, comma 539 Legge 228/2012); in pratica L’Agenzia vuole obbligare il contribuente a rendere una dichiarazione sostitutiva (non applicabile al caso) la quale, nella realtà dei fatti, nasconde una subdola responsabilità penale a carico del cittadino stesso.
Qual è la conseguenza di questo comportamento?
Non si attiva il procedimento amministrativo obbligatorio a carico dell’Amministrazione pubblica e ciò in barba al principio Costituzionale (art. 97) e Comunitario (art. 41) di “buona ed imparziale amministrazione”.
Nel secondo dei due casi, invece, l’Amministrazione Finanziaria, una volta effettuato il c.d. ricorso-reclamo tributario, non si attiva quasi mai nei termini di legge al fine di rendere la doverosa risposta al contribuente entro i 90 giorni previsti; cosa che invece servirebbe per evitare il contenzioso talvolta molto oneroso sia in termini di costo di giustizia che di spesa legale per il cittadino.
Ecco che tale omissione/carenza procedurale non fa altro che allungare il termine delle contese per definire in via anticipata le liti giudiziarie ed anzi non evitarle del tutto laddove palesemente non necessarie.
Un circolo vizioso che determina, a conti fatti, un danno erariale (in caso di certa soccombenza e condanna dell’Ente pubblico) e sicuramente anche uno stress economico – psicologico per i cittadini attenzionati da problemi del genere.
La conclusione unanime della due giorni di incontri svoltasi in seno alla “Consulta Legale Nazionale”, costituita su volontà espressa della Asso-Consum (Associazione a Tutela dei Consumatori impegnata da anni in seno al CNCU del Ministero dello Sviluppo Economico con un ruolo marcatamente propositivo e di controllo delle problematiche consumeristiche) ha reso chiara la strada da intraprendere prossimamente: interessare i Ministeri della Giustizia, dell’Economia, della Pubblica Amministrazione e dello Sviluppo Economico stesso della situazione patologica relazionata dagli esperti convocati per la sessione di incontro predetta ed iniziare a confrontarsi in merito alle misure possibili, anche normativamente parlando, da considerare per porre rimedio a quanto si sta verificando.
Nei prossimi giorni, infatti, la deliberazione adottata dalla Consulta Legale si tramuterà in doverosa azione invitando i vari soggetti istituzionalmente interessati a prendere in considerazione le dinamiche amministrative evidenziate dai giuristi intervenuti al fine eventuale di istituire un “Osservatorio” che permetta ufficialmente (e con dati statistici alla mano) di mappare e monitorare le casistiche, individuare le falle e contribuire al processo migliorativo di intervento legislativo necessario a rendere maggiormente proficuo e rispettoso il rapporto tra Contribuenti e Pubblica Amministrazione: prime fra tutti la improcrastinabile riforma del processo tributario, l’auspicabile codificazione dell’intera massa normativa fiscale e l’adeguamento delle norme di trasparenza amministrativa ai consolidati principi europei di tutela dei Diritti Fondamentali.
La prima sessione della Consulta Legale nazionale è stata presieduta dall’Avv. Giuseppe Sorrentino, già delegato nazionale al CNCU del Ministero dello Sviluppo Economico, e le relazioni in materia tributaria sono state effettuate a cura degli esperti Avv.ti Angelo Lucarella ed Antonio Polcino (rispettivamente del foro di Taranto e di Benevento).




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