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Taranto: eccesso di velocità, agli agenti dà le generalità di un collaboratore. Denunciato Spaccio di droga: arrestati zio e nipote

polizia foto dietro

Di seguito un comunicato diffuso dalla polizia:

La sezione Polizia Stradale di Taranto ha deferito in stato di libertà un uomo responsabile del reato di false dichiarazioni a Pubblico Ufficiale sulla sua identità e sostituzione di persona.
Nell’ambito della consueta attività di indagine, il personale della sezione di polizia giudiziaria si è trovata ad approfondire le vicissitudini di un cittadino tarantino, destinatario di un provvedimento di sospensione per un mese della patente di guida emesso dalla Prefettura di Avellino.
Il decreto di sospensione era derivato dalla rilevazione di eccesso di velocità dal sistema SICV del Centro Nazionale Accertamento Infrazioni di Roma, sull’autostrada A16 Napoli- Canosa nel comune di Mercogliano (AV).
Nel corso della notifica del provvedimento, l’interessato ha asserito di non essersi mai recato nella località in cui era stata rilevata la violazione e di non aver mai guidato l’autovettura indicata nel verbale di contestazione. Lo stesso, inoltre, visionando il modulo dei dati del conducente allegato al verbale, ha disconosciuto categoricamente come sua la firma posta in calce al predetto modulo, confermando la paternità dell’allegata patente di guida.
Alla luce di quanto emerso la Squadra di Polizia Giudiziaria ha avviato immediatamente una serie di accertamenti info investigativi finalizzati a individuare l’autore materiale della falsa attestazione in quanto appariva verosimile che terzi avessero impropriamente utilizzato i dati identificativi e la patente di guida del soggetto destinatario del provvedimento.
Nel corso delle indagini, è emerso che l’autovettura, oggetto della violazione, risultava di proprietà di una cooperativa di prodotti ittici con sede a Brindisi ma riconducibile a soggetti nati e residenti nel capoluogo Ionico, soggetti con i quali l’uomo collaborava come autotrasportatore.
Emergeva inoltre che lo stesso, a seguito di un sinistro stradale occorso nell’anno 2016 con un mezzo della stessa società, aveva fornito la copia della patente di guida al titolare al fine di avviare la pratica risarcitoria.
L’amministratore della società di prodotti ittici, avendo la disponibilità della copia della patente di guida intestata al destinatario dell’ordinanza Prefettizia di Avellino, ha compilato e sottoscritto falsamente a suo nome il modulo dei dati del conducente, al fine di non incorrere nella decurtazione dei punti sulla patente di guida previsti per quella tipologia di violazione (ex art 126 bis Cds) e nella sospensione della stessa. Pertanto, il proprietario dell’azienda è stato deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria competente per false dichiarazioni a Pubblico Ufficiale sulla sua identità e sostituzione di persona.

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La Squadra Volante della Questura di Taranto è intervenuta presso la guardia medica al Quartiere Paolo VI su richiesta d’aiuto dei sanitari.
Un tossicodipendente di 45 anni, durante la notte, in evidente stato di agitazione, dovuta alla mancata assunzione di droga, si era presentato presso il locali del presidio sanitario, pretendendo sia somme di denaro sia l’occorrente per assumere la sostanza stupefacente.
Nell’ultimo episodio, intorno all’una di notte, il 45enne, trovando come da protocollo medico, le porte d’ingresso chiuse, si è prima allontanato, poi è tornato armato di una grossa asta di metallo ed ha iniziato a danneggiare le strutture esterne del presidio sanitario.
L’arrivo dei poliziotti non è servito a cambiare l’atteggiamento di quest’ultimo che, anzi ancor più indispettito, ha cercato di aggredirli, scagliandogli contro l’asta che aveva fra le mani.
Solo dopo una paziente opera di persuasione, gli agenti sono riusciti a calmarlo ed affidarlo alle cure dei sanitari del 118. Anche durante l’assistenza del personale medico, il 45enne è andato in escandescenza, rendendo complicato il loro lavoro.
Nei successivi accertamenti, i poliziotti hanno incontrato anche i fratelli del fermato che hanno denunciato i suoi continui comportamenti violenti volti solo ed esclusivamente alla ricerca di denaro per l’acquisto della dose giornaliera di sostanza stupefacente. Non ultimo, nella notte appena trascorsa, nelle ore precedenti all’intervento degli agenti, i fratelli hanno scongiurato il peggio, intervenendo in aiuto della loro madre disabile che era stata aggredita nel sonno dall’esagitato tossicodipendente.
Quest’ultimo, dopo il ricovero in ospedale e le cure del caso, è stato denunciato in stato di libertà per danneggiamento, resistenza a Pubblico Ufficiale e maltrattamenti in famiglia.

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L’incessante attività antidroga dei Falchi della Squadra Mobile di Taranto ha permesso di scoprire un’altra “piazza di spaccio” nel pieno centro cittadino. Zio e nipote, rispettivamente di 45 e 29 anni, entrambi pregiudicati, sono stati colti sul fatto ed arrestati.
Da alcuni giorni i poliziotti avevano avviato una complicata attività di monitoraggio dei comportamenti dei due uomini, sospettati di aver organizzato, presso il domicilio del 45enne, una frenetica attività di spaccio.
Il giovane fungeva da “vedetta”, avvisando lo zio dell’arrivo dei clienti o dell’eventuale sopraggiungere delle Forze dell’Ordine e si occupava anche di riscuotere le somme di denaro; mentre il 45enne forniva materialmente la dose di cocaina, prelevandola da una cisterna del cortile interno dello stabile.
Dopo aver monitorato per alcune ore la loro continua attività di spaccio, i Falchi hanno deciso d’intervenire.
Il primo controllo ha permesso di recuperare una modesta quantità di denaro e, nel cortile interno, come già accertato dall’attività investigativa, sotto la cisterna, è stata recuperata una busta di plastica con all’interno 33 dosi preconfezionate di cocaina per un peso complessivo di circa sette grammi.
Nelle successive perquisizioni nelle abitazioni dei due fermati sono stati recuperati complessivamente 770 euro che sono stati sequestrati in quanto provento dell’illecita attività di spaccio.
I due pregiudicati, Meli Massimo, attualmente posto in regime di sorveglianza speciale e il nipote Spagnulo Alfonso, sono stati accompagnati negli Uffici della Questura e dopo i rilievi di rito sono stati arrestati.




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