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Clima, inquinamento atmosferico e salute: convegno a Taranto Da oggi

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Di seguito un comunicato diffuso dagli organizzatori:

Per il secondo anno consecutivo ISDE ITALIA – Medici per l’Ambiente sceglie Taranto per fare il punto su clima, inquinamento atmosferico e salute con un interessante convegno nazionale. Prima novità, l’appuntamento raddoppia e coinvolge tre sedi, arricchendosi di arte. Due le giornate nel corso delle quali si articolerà infatti, il 15 e il 16 maggio, con le relazioni di esperti di chiara fama, ma anche degli studenti. L’edizione 2018 è stata sposata e promossa dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e dall’Ordine dei Medici di Taranto, con la collaborazione del Ministero della Salute e il supporto tecnico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Per il territorio accoglie l’evento il Comune di Taranto, con la partecipazione del sindaco Rinaldo Melucci e il vice, oltre che assessore all’Ambiente, Rocco De Franchi.

MARTEDI’ 15 MAGGIO
La prima giornata, presso l’aula magna del Dipartimento Jonico dell’Università degli Studi di Bari “A. Moro”, sarà incentrata sull’educazione alla responsabilità. Il via alle ore 9.15. La coordinatrice nazionale del Progetto Scuola ISDE-Apoteca Natura nonché presidente locale ISDE e organizzatrice del convegno, Maria Grazia Serra, illustrerà le iniziative sin qui messe in campo nelle scuole dello Stivale. Numerose autorevoli relazioni si alterneranno con esperti e studenti degli istituti superiori cittadini “Archita”, “Aristosseno”, “Battaglini”, “Cabrini” e il “Mondelli” di Massafra. Si segnala, tra gli altri, l’intervento del vicepresidente nazionale ISDE, Ferdinando Laghi. Una piacevole pausa tra cultura e musica alle 14.30 e poi un ricco pomeriggio sino alla chiusura dei lavori, fissata per le 17.00.
Quanto il discorso pubblico ambientale c’entra con la cultura? È ciò che cercherà di dimostrare questo convegno durante il quale saranno mostrati i risultati di un’azione svolta da medici e farmacisti nelle scuole con un progetto dedicato a salute e ambiente. La nuova generazione del “bel paese” può riappropriarsi di un futuro sano, può prendersi cura della bellezza dei luoghi dove abita, solo se è consapevole dei rischi e se viene appassionata alla conoscenza scientifica sui danni causati all’ambiente. Le città sono protagoniste in primo piano delle emissioni e dei consumi e hanno quindi un ruolo chiave nel contrastare gli effetti climalteranti delle emissioni e di conseguenza sulla salute degli esseri viventi e degli ecosistemi. Le città devono essere origine di una rivoluzione culturale e per questo il cambiamento non può che iniziare dalla scuola. Taranto paradigma di inquinamento, grazie all’operato dei medici per l’ambiente della sezione Isde Taranto, si trasforma in un laboratorio di osservazione, studio e ricerca da parte degli studenti che mirano allo sviluppo di modelli in cui l’interesse collettivo e il rispetto dell’ambiente occupano una posizione privilegiata.

In serata ci si sposterà al Teatro Orfeo per lo spettacolo a tema “Non ci sono più le quattro stagioni” con Luca Mercalli/Banda Osiris. Inizio ore 21.00, ingresso gratuito.

MERCOLEDI’ 16 MAGGIO
Il secondo giorno sarà dedicato al modello RIMSA, la Rete Italiana dei Medici Sentinella per l’Ambiente e ancor più al lancio della campagna nazionale su clima, inquinamento atmosferico e salute. Una campagna, realizzata con la collaborazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che punta, oltre a lanciare un appello nazionale in vista sia della COP24 di Katowice che della prima conferenza internazionale dell’OMS su inquinamento atmosferico e salute, a costruire una strategia di formazione per i medici italiani sulle tematiche della salute correlate all’ambiente e ai cambiamenti climatici. Prioritario sarà, inoltre, il coinvolgimento delle municipalità italiane e il ruolo attivo dei medici quali promotori di stili di vita e di scelte responsabili a favore dell’ambiente e della salute umana. Questa volta nel Salone degli specchi di Palazzo di città, apertura dei lavori alle 9.00. Interverranno tra gli altri anche il presidente nazionale FNOMCEO, Filippo Anelli; il presidente di ISDE Italia, Roberto Romizi; Aldo Di Benedetto, Dirigente medico della Direzione generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute; per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, Samantha Pegoraro.
Un recente studio internazionale indica l’Italia tra i Paesi al mondo a più alto rischio di mortalità per ondate di calore; ci sono prove concrete di pericoli per i volumi e la qualità delle produzioni agricole, per la sicurezza alimentare, per l’equilibrio degli ecosistemi terrestri, la biodiversità, fattori questi che contribuiscono anche ad alimentare le ondate migratorie. L’inquinamento atmosferico, uno dei fattori su cui i cambiamenti climatici incidono più pericolosamente, è da tempo a livelli di allarme nella maggior parte delle principali città italiane, per la frequenza e i livelli di superamento dei limiti di sicurezza, raccomandati dalla Organizzazione Mondiale della Sanità, a protezione della salute umana. Ciò comporta un aumento di infezioni delle vie aree, di malattie cardio-vascolari e ictus, bronco pneumopatie cronico-ostruttive e tumori. Ogni anno, in Italia, più di 30mila morti sono attribuibili a inquinamento atmosferico e la pur significativa riduzione delle emissioni, degli ultimi dieci anni, non sempre si è tradotta in una proporzionale diminuzione delle esposizioni, soprattutto nelle aree del paese caratterizzate da variabili geografiche e meteo-climatiche sfavorevoli.




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