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La Puglia che verrà, tra la quarta rivoluzione industriale e la roadmap per l’innovazione del settore agroalimentare Politecnico di Bari

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images (1)Di seguito un comunicato del politecnico di Bari:

La prima rivoluzione. Il 1700 è il secolo del cambiamento epocale, irreversibile: dalla filosofia alla tecnologia. L’Illuminismo, straordinario movimento di pensiero e di cultura s’impone in Europa e favorisce nella seconda metà le rivoluzioni: da quella politica della Francia del 1789 a quella industriale-tecnologica, la prima. E così la macchina a vapore, messa a punto da James Watt tra il 1760 e il 1781, diventa il simbolo di un cambiamento radicale che si rafforza nei decenni successivi con altri contributi della scienza: locomotiva (1814); vaporetto e prima traversata dell’Atlantico (1819); ferrovia (1825). Per un secolo resta circoscritta solo in una parte d’Europa: Inghilterra, Belgio, Francia, Germania. In Italia (del nord) si affaccia nella seconda metà dell’ottocento.

La seconda rivoluzione. Nel frattempo le invenzioni e le applicazioni cambiano la produzione e la società del tempo. Attorno al 1880, l’applicazione dell’elettricità avvia un processo di produzione di macchine di nuova generazione (elettriche) e più tardi, 1900, il motore a combustione interna (automobili) favorisce l’espansione dei trasporti e delle infrastrutture. E’ l’avvento della seconda rivoluzione industriale. Votata ad una espansione planetaria della produzione, culmina nella prima guerra mondiale.

La terza rivoluzione. Il dopoguerra, del secondo conflitto mondiale, avvia nuovi processi sociali e tecnologici. La globalizzazione diventa sempre più reale grazie alle nuove soluzioni e applicazioni che l’elettronica, la telematica e l’informatica offrono. Sono questi i campi su cui maggiormente si incentra la terza rivoluzione industriale. Queste discipline subiscono un continuo, rapido sviluppo e diffusione sul mercato al punto da determinare forti modificazioni a livello tecnologico-economico-sociale con impatti notevoli sugli stili di vita della popolazione dei paesi occidentali. È con il loro sviluppo che parallelamente nasce e si afferma nella società anche il settore terziario (servizi). La radio, la televisione e soprattutto l’invenzione del personal computer (1975), un apparecchio rivoluzionario di dimensioni via via più piccole, consente una impennata culturale straordinaria i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti.

La quarta rivoluzione. Ma all’orizzonte una nuova rivoluzione, la quarta, è già pronta a ricevere il testimone del presente. L’evoluzione dei sistemi informatici e l’avvento della rete internet; l’interazione tra sistemi fisici e digitali; l’analisi di grandi masse dati ed il loro adattamento alla reali necessità, consentono, già oggi, l’utilizzo di macchine intelligenti interconnesse fra di loro attraverso una rete dati globale. Sicché sono almeno tre gli ingredienti che caratterizzano la quarta rivoluzione: big data (potenza di elaborazione grandi masse dati); open data (condivisione dati); internet of things (interconnessione e gestione di sistemi attraverso una rete globale).

Il Piano Nazionale Industria 4.0. In questo contesto, il Piano Nazionale Industria 4.0, favorisce e persegue l’attuazione della “nuova rivoluzione” in molteplici campi, tra cui l’agricoltura, settore fondamentale, da sempre. In questa opera di attuazione e rinnovamento nazionale, il Politecnico di Bari, su richiesta del Governo, è fortemente impegnato allo sviluppo di sinergie con soggetti pubblici-privati per lo sviluppo del territorio. In Puglia il settore dell’agroalimentare è una delle voci strategiche più importanti per produzione di ricchezza e altrettanto alto è l’interesse ad un sviluppo e ammodernamento industriale del settore, anche attraverso progetti mirati.

Agricoltura 4.0 è la declinazione della quarta rivoluzione industriale in ambito agrifood mirata a garantire alle future generazioni cibo sufficiente a sfamare la popolazione mondiale in costante crescita (Food Security) in modo sano e sicuro (Food Safety), attraverso la scelta di tecnologie sostenibili che consentano di ridurre input chimici (fertilizzanti e fitofarmaci) preservando risorse naturali (acqua, energia e superfice terrestre occupata da foreste).

L’evento. Su questi temi: tecnologia-agricoltura, la sezione Sud-Est dell’Accademia dei Georgofili, la più antica istituzione pubblica al mondo (fondata a Firenze nel 1753) dedita alle scienze e alle loro applicazioni all’agricoltura, alla tutela dell’ambiente, del territorio agricolo e allo sviluppo del mondo rurale, ha organizzato, in collaborazione con il Politecnico di Bari, un incontro di informazione e aggiornamento nel corso del quale saranno presentate le attività, le collaborazioni, i progetti, le prospettive del settore agroalimentare pugliese. In particolare, l’evento, organizzato dal Prof. Riccardo Amirante, vedrà la presentazione e l’introduzione di Vittorio Marzi, Presidente Accademia dei Georgofili sezione Sud-est, seguiranno la relazione del di Eugenio Di Sciascio, Rettore del Politecnico di Bari, su “Le nuove tecnologie per le sfide del prossimo futuro: l’Agricoltura 4.0” a cui farà seguito quella di Luigi Trotta, dirigente della sezione competitività delle Filiere Agroalimentari della Regione Puglia, su “La Puglia che verrà. La roadmap regionale per l’innovazione ed il trasferimento tecnologico nel settore agroalimentare”.

L’evento si svolgerà mercoledì, 15 febbraio, ore 17:00, presso il Museo della Fotografia del Politecnico (campus universitario).




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