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Lecce, rifiuti: non si fa la raccolta dell’umido, oggi esposto in procura Sportello dei diritti: chiusura dell'impianto di compostaggio per il ponte di ferragosto, ipotesi di interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità

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Di seguito un comunicato dello Sportello dei diritti:

Non sono bastate le temperature più fresche per temperare la puzza e gli olezzi nelle case e nei  condomini a Lecce, dopo che non si è provveduto al mancato ritiro della frazione organica delle utenze domestiche in ragione della chiusura dell’impianto di compostaggio per il ponte di “Ferragosto” come comunicato, suo malgrado, dal neo assessore all’ambiente avvocato Carlo Mignone. Un fatto gravissimo che pone serie problematiche igienico – sanitarie proprio nella parte calda della stagione e che ha indotto lo “Sportello dei Diritti” a preparare un esposto presso la Procura della Repubblica di Lecce che verrà depositato nella mattinata di lunedì 14 agosto, per le opportune verifiche da parte dell’autorità giudiziaria ed in particolare se vi siano reati tra cui quello d'”Interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità” di cui all’articolo 340 del codice penale. È evidente, nella fattispecie, che non possa essere imputata alcuna responsabilità al nuovo assessore, alla giunta o al sindaco appena insediatisi, perché una vicenda del genere è senz’altro frutto di erronea programmazione perché dovevano essere individuati per tempo impianti alternativi per evitare che accadesse ciò che sta succedendo nel capoluogo salentino essendo, peraltro, noto che l’impianto normalmente utilizzato anche l’anno passato era rimasto chiuso per il 15 agosto, mentre quest’anno il calendario con il relativo ponte del 14 avrebbe ben dovuto far prevedere la possibilità di questa che assume il carattere di vera e propria emergenza con i cittadini costretti a tenersi in casa la parte più deperibile dell’immondizia. Proprio per queste ragioni, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” è anche necessario approfondire la questione anche per evitare che in futuro accadano fatti del genere e far comprendere perché non siano state individuate soluzioni alternative nel periodo clou dell’afflusso turistico in città.

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