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Il dentro o fuori dell’Italia e del ct “barese” Calcio, spareggio con la Svezia per la qualificazione ai mondiali: un Paese tra paure e speranze con Ventura e gli azzurri

giampiero ventura

Buffon Chiellini Bonucci Barzagli Candreva Parolo Jorginho Florenzi Darmian Immobile Gabbiadini. Con questa formazione iniziale, secondo i rumors che si susseguono da ieri sera, il ct “barese” si gioca, e fa giocare a un Paese intero, l’accesso ai mondiali di calcio. Una volta soltanto nella sua storia, l’Italia ha fallito la qualificazione: 1958. Il ct “barese” non ha alcuna intenzione di passare alla storia in questo senso. Né alcun italiano lo vuole. Il ct “barese” perché è ormai di Bari, sposato a Bari, ex allenatore dei biancorossi.
Ci sono terremoti in ogni parte del mondo, in queste ore: disastrosi o comunque fortissimi, da quello in Iran a quello in Giappone a quello in Costarica. Ci sono i venti di guerra. C’è il terrorismo e l’Isis che ha provato, nelle scorse ore, a riprendersi un pezzetto di territorio. Ci sono gli scandali delle denunce di violenze sessuali e quelli dei capitali enormi nascosti nei paradisi fiscali. C’è la tragedia dei migranti. C’è, da noi, una situazione politica in preparazione delle elezioni, complicatissima. Insomma, c’è davvero di tutto, con questioni davvero enormi in questa giornata mondiale della gentilezza che sul piano astronomico è iniziata con il “bacio” fra Marte e Venere.

Ma stasera, in Italia (oddio, pure in Svezia si bloccherà tutto) c’è un Paese che si gioca il prestigio calcistico e inevitabilmente, per certi aspetti, anche economico (o socioeconomico, azzarda qualcuno). E se lo gioca in un avvenimento fatto da 22 tizi che seguono una palla, uno che fischia, due con le bandiere. Una cosa banale. Ma diventata un fulcro del mondo. Tanto che in Italia, la prospettiva di eliminazione è descritta alla stregua di catastrofe.
Si è sull’orlo di tale catastrofe grazie a errori di programmazione che hanno reso proprio pochini i nostri calciatori davvero bravi, non valorizzando potenziali talenti, e hanno reso molti sopravvalutati e tutti piuttosto comodi (dice il ct svedese, loro giocano al telefono noi a calcio). E per errori tattici. E per vari altri sbagli. Ora, o dentro o fuori. Meritatamente, ci si è ridotti così. Ma bisogna essere dentro. E ricordare, comunque vada, che le catastrofi sono quelle in Iran, in Costarica, o il terremoto nel centro Italia dell’anno scorso. Sono i migranti annegati. Non un pallone.
Detto tutto ciò.
Il ct “barese” è forse l’uomo più solo d’Italia. Ma adesso bisogna fare tutti il tifo per lui. Vai Ventura e portaci ai mondiali.




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