Alle sette di sera, ora della messa. San Domenico, chiesa nel centro storico di Martina Franca. Le campane suonano per richiamare i fedeli. Hanno richiamato però anche l’attenzione dell’esagitato che ha fatto irruzione lì, ha bestemmiato urlando, a corredo della protesta per il suono elle campane, ed è andato via. Questo, nell’ovvio sconcerto del centinaio di persone presenti.
Ammiro l’«esagitato», infatti non capisco perché la legge consente alle chiese di fare rumore con le campane.
…sempre più giornalai che giornalisti…(con tutto il rispetto per i giornalai!!)
Grazie per il suo intervento. Ne risponderà in tribunale. Ciò, con il massimo rispetto nei confronti del nobilissimo lavoro dei giornalai. La bestemmia in pubblico è sanzionata dal codice penale, dunque il fatto ha un rilievo pubblico secondo le regole deontologiche della professione giornalistica. Notizia scritta da un giornalista con tanto di tesserino, dunque a posto anche dal punto di vista formale, che è sostanziale nel caso. Arrivederci in tribunale. (agostino quero)
Nessuno commenta Paolo?le campane simbolo secolare delle ns comunità le chiese il gesto e sulla stessa scia di chi non rispetta le scuole allagandole e successo a Martina danneggiandole e pestando il corpo insegnante sempre più spesso si picchia pure il personale negli ospedali e quello dei 118 fra un Po pure i preti ?le suore ?lo dico da ateo dovremmo praticare di più la riflessione
Fosse per me, tutti i campanili andrebbero smantellati. Riguardo al suono delle campane, invito a leggere il bel capitolo che Michele Giovagnoli ha trattato nel suo libro “La messa è finita”…scoprirete tanto a riguardo del motivo che questi signori hanno nel suonare le campane… ci sono studi anche di epigenetica. Riguardo la bestemmia… è come la preghiera: non serve a nulla ma fa sentire meglio… poi che in uno stato, che si dichiara laico, venga punita con una legge è un paradosso. W ľItalia e i giornalai permalosi 🙂
Grazie per il suo intervento. Dire giornalai permalosi fa comprendere, qui, come voglia sminuire una cosa che può anche non farle piacere ma che c’è. La bestemmia in pubblico è sanzionata ai sensi del codice penale. E qui, con orgoglio, se ne è data notizia, per il semplice fatto che si sono rispettate le regole deontologiche per la pubblicazione di una notizia. E nessuno, comprendendo pure lei nella categoria nessuno (ovviamente), ha titolo per offendere chi svolge il suo lavoro. Di giornalista, di giornalaio o altro, fatto con onestà. (agostino quero)