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Regione Puglia, piano di riordino ospedaliero: le sedici proposte di modifica presentate da Borraccino Il consigliere esponente di Sinistra italiana parla di "istanze provenienti da operatori del settore, comunità locali, associazioni di categoria e sindacati"

cosimo borraccino

Sedici proposte di modifica al piano di riordino ospedaliero sono state depositate da Cosimo Borraccino, consigliere regionale di Sinistra Italiana e presidente della Commissione consiliare affari generali e personale.

«Si tratta di emendamenti che recepiscono le istanze provenienti da operatori del settore, comunità locali, associazioni di categoria e sindacati con i quali in questi mesi ci siamo costantemente confrontati per cercare di migliorare un provvedimento che, così come è stato adottato in Giunta, è certamente non condivisibile» dichiara Borraccino. Inoltre: «Se non saranno recepiti gli emendamenti che sostanzialmente cambierebbero in meglio il piano, voteremo contro». Il consigliere di Sel fece altrettanto nel settembre scorso, quando il piano non ottenne il via libera dalla Commissione sanità.  Nello specifico, è ritenuta incomprensibile «la scelta di adottare un rapporto tra posti letto per ogni mille abitanti di gran lunga inferiore rispetto a quanto previsto dallo stesso decreto ministeriale 70/2015, con la conseguenza che la Regione rinuncia, inspiegabilmente, ad oltre mille posti letto che potevano essere distribuiti soprattutto nelle province più penalizzate, cioè Bat, Taranto e Brindisi innanzitutto, per dare una risposta più efficace al bisogno di buona sanità che emerge dalle popolazioni locali». Ci sono però altri elementi di criticità secondo Borraccino: «Dal mantenimento dei posti di Neurochirurgia al Di Venere di Bari alla difesa del Presidio ospedaliero di Molfetta che viene sostanzialmente smantellato, passando per il Centro risvegli di Ceglie Messapica da realizzare in una struttura pubblica e non privata, oppure per il mantenimento dei reparti attualmente funzionanti dell’ospedale di Triggiano e di quello di Casarano, senza dimenticare il no alla chiusura degli ospedali di Grottaglie, dopo lunghe battaglie di mesi per la difesa del presidio San Marco col comitato locale, e di quello di Trani».

Per ottenere una buona sanità, Sinistra Italiana ritiene che «l’organizzazione delle reti proposta dal piano vada radicalmente ripensata, così come per quanto concerne la nuova edilizia ospedaliera». Il piano di riordino ospedaliero tornerà nella Commissione sanità il 18 gennaio.

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