Si può iniziare dall’inizio, “questo è un post sgarbato”, o dalla fine, “chi beve non è un figo, è un coglione”. Scomodo e forse scurrile quanto si voglia, ma assolutamente condivisibile, da qui, l’intervento di Giovanni Gorgoni, direttore generale dell’Asl di Lecce. In questo periodo in cui per assunzione di stupefacenti o di alcool, lo sballo è al centro dell’attenzione generale, il direttore generale dell’azienda sanitaria locale salentina ha sentito il dovere di raccontare quanto accaduto ieri, notte di San Lorenzo: trasformata, in svariati casi, in una notte da sballo. Sono stati necessari undici interventi di ambulanze per andare a soccorrere quelli che avevano ecceduto. “Potenziali tragedie ma anche 11 potenziali ambulanze sottratte a chi poteva averne bisogno”. Di quegli undici, 6 erano minorenni. Ce n’è, al riguardo, anche per le famiglie e una qualità (s)cadente, emersa anche nella notte delle stelle cadenti,secondo Gorgoni, di amore per la vita. Dice Gorgoni: i pochi denari che lo Stato mi passa, mi servono per curare malati di cancro, persone con disabilità, pazienti cronici e non autosufficienti. Non i “bimbominkia” in cerca del fottutissimo quarto d’ora indimenticabile.
Gorgoni, sottoscriviamo in pieno. Bravo.
Forse è arrivato il momento che noi generazione di “meno giovani” cominciamo a riprendere in mano la situazione tornando a quei sani schiaffoni che noi abbiamo preso in quantità. Bravo Gorgoni e speriamo che altri seguano il suo esempio. Cantanti, attori, giocatori di calcio facciano anche loro una campagna (gratuita!) Bellissimo il bimbominkia!