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Ilva, la bozza di accordo predisposta dal governo e bocciata dai sindacati TESTO Il ministro Calenda: leggetela con attenzione e conservatela con cura

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Tweet di Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico:

Proposta di accordo #ILVA fatta oggi dal Governo e bocciata dai sindacati. Raccomandazione a chi è più direttamente interessato: leggetela con attenzione e conservatela con cura. Ora dossier passa a nuovo Governo https://t.co/mPAVFB4UkF

Di seguito il testo del piano predisposto dal ministro dello Sviluppo economico per l’accordo-Ilva. La trattativa è stata interrotta oggi:

Punti principali dello schema di accordo Ilva in As – Am InvestCo – Organizzazioni sindacali

Giovedì, 10 Maggio 2018
Occupazione

Impegni di AM INVEST CO

AM INVEST CO assume da ILVA in AS 10.000 lavoratori a tempo indeterminato. Le assunzioni saranno effettuate nel rispetto del principio di discontinuità, così come prescritto dalla Commissione europea e previsto dal Bando di Gara, nonché delle Leggi in materia di trasferimento d’azienda nell’amministrazione straordinaria (art 1 DL 191/2015, e art. 5, comma 2ter, del d.l. 347/03). Si tratterà di una discontinuità solo formale, poiché ai lavoratori verranno riconosciuti i diritti pregressi, come di seguito specificato.
Il piano industriale di AM Investco non prevede licenziamenti collettivi Tale garanzia è integrata da specifico vincolo contrattuale che escude il ricorso a licenziamenti collettivi per 5 anni (si ricorda che nelle procedure di Amm. Straordinaria qs vincolo è di 2 anni)
AM INVEST CO si impegna, inizialmente fino a giugno 2021, a trasferire lavoro ad una nuova Società di Servizi (denominata “Società per Taranto”), costituita da Ilva e da Invitalia (e aperta alla partecipazione di altri soggetti pubblici e privati) per l’equivalente di non meno di 1.500 addetti a tempo pieno. Su questa attività saranno impegnati a rotazione i lavoratori in CIGS di Ilva non trasferiti in AM INVEST CO.
Impegno di AM INVEST CO a preferire le aziende locali dell’indotto a parità di costo e di qualità della fornitura.
AM INVEST CO potrà utilizzare ammortizzatori sociali (contratti di solidarietà, CIGS, ecc) nella fase di attuazione del processo organizzativo, previo accordo sindacale.
I lavoratori rimasti alle dipendenze della società ILVA avranno diritto di priorita qualora durante il periodo del Piano siano richieste assunzioni a tempo indeterminato da parte di AM Investco.

Impegni di ILVA in AS

Costituzione della “Società per Taranto” per la gestione di attività esternalizzate da AM INVEST CO in partecipazione con Invitalia spa e eventuali altri soggetti pubblici e privati, (Con ciò si da una prospettiva di lungo periodo.).
Strumenti per la gestione di esodi volontari: INCENTIVI, OUTPLACEMENT, AUTO IMPRENDITORIALITÀ, ACCOMPAGNAMENTO ALLA QUIESCENZA. (per la gestione di questi interventi vengono destinati, con un intervento straordinario, fino a di 200 milioni di Euro, che consentiranno importanti piani di incentivazione all’esodo volontario). Questo vuol dire che l’offerta di incentivo potrebbe arrivare fino a 100.000 euro per lavoratore da modulare in funzione della permanenza in CIGS (le soluzioni concrete saranno oggetto di confronto sindacale).
Per quanto riguarda il sito di Genova-Cornigliano si procederà, nel rispetto dei contenuti dell’Accordo di Programma, ad individuare una soluzione che assicuri garanzia di continuità occupazionale ai dipendenti del sito che non siano assunti da AM InvestCo attraverso le soluzioni sopra indicate, ovvero l’assunzione da parte della “Società per Cornigliano” in coerenza alle intese che saranno definite con gli enti interessati.
Per ILVA in AS, la CIGS è assicurata per tutto il periodo di piano ambientale e industriale. I criteri di utilizzazione dei lavoratori in CIGS saranno regolati da apposita intesa tra ILVA e le organizzazioni sindacali.

Trattamento economico

Parte fissa

Ai lavoratori assunti da AM InvestCo verrà riconosciuto quanto previsto dal CCNL Metalmeccanici nonché i diritti economici e normativi acquisiti con la sola eccezione del Premio di Risultato (v. quanto specificato al successivo paragrafo “Parte Variabile”)
Il CCNL Metalmeccanici verrà esteso anche ai lavoratori di “Taranto Energia”. L’armonizzazione dei trattamenti per questi lavoratori non dovrà comportare alcun sacrificio economico e normativo.
Mantenimento integrale della parte fissa della retribuzione. Anche PRE Premio di Risultato Economico), PRO (Premio di Risultato Operativo) e Premio di Produzione restano elementi fissi; ovvero non sono subordinati ad alcun obiettivo da raggiungere.
Riconoscimento, ad ogni effetto di legge e contratto, della anzianità di servizio.
Entro il mese di giugno sarà presentato ai sindacati il nuovo prospetto-paga che recepisce questi principi.
In ILVA in AS sono attivi ammortizzatori sociali (cassa integrazione) che comportano una riduzione media della retribuzione complessiva di circa il 10%.

Parte variabile

Il Premio di Risultato (PdiR) sarà invece rinegoziato e verrà calcolato sulla base di parametri di redditività, produttività, qualità, sicurezza e attenzione al cliente.
Il nuovo PdiR sarà erogato a partire dal 2021. Da giugno 2020 inizieranno le discussioni per il nuovo PdiR. (attualmente il PdiR incide per circa il 5% del costo del lavoro complessivo. Pertanto nel periodo in cui il PdiR non è erogato, il lavoratore percepisce una retribuzione pari al 95 % che è comunque superiore al 90 % percepito dalla quasi totalità dei lavoratori) . Non inciderà sul trattamento di fine rapporto

Verifiche e garanzie

Nel testo dell’accordo sarà indicato il dettaglio degli investimenti (ammontare e relativo cronoprogramma) relativi al piano ambientale e al piano industriale. Tale cronoprogramma costituirà il riferimento per le verifiche specificate nei successivi punti

Verifiche di metà periodo

Verifica al Mise, nel mese di giugno 2021, dello sviluppo del Piano Industriale e Ambientale con riferimento (non esclusivo) a:

Situazione occupazionale in AM InvestCo e nelle società di Servizi
Ulteriori prospettive occupazionali nel biennio successivo
Stato e prospettive degli investimenti ambientali e produttivi
Stato e prospettive del lavoro esternalizzato e indotto
Individuazione di eventuali misure necessarie per garantire prospettive occupazionali per TUTTI i lavoratori coinvolti nel processo di rilancio dell’ILVA

Garanzie di fine piano

Qualora 12 mesi prima del termine temporale previsto per la realizzazione del piano ambientale ed industriale si dovesse accertare che rimangono LAVORATORI SENZA PROSPETTIVA OCCUPAZIONALE STABILE:

Invitalia, in via prioritaria, attraverso la Società per Taranto e la società per Cornigliano si impegna ad individuare le soluzioni in grado di dare prospettive occupazionali stabili ed a tempo indeterminato ai lavoratori rimasti in carico alla amministrazione straordinaria.
Le Società del Gruppo ILVA, i Ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro, AM InvestCo e le altre parti direttamente interessate, sono altresì impegnate a supportare ogni iniziativa per il perseguimento della finalità di una stabile occupazione a tutti i dipendenti delle Società ILVA in A.S.
Pertanto tutti i lavoratori avranno a fine piano garanzia di continuità occupazionale a tempo indeterminato.




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6 Comments

  1. Attenzione a dire sempre no a qualunque cosa propongono, perché alla fine la corda si spezza e a rimetterci sono tutte le famiglie che lavorano in Ilva e che portano il pane a casa con tutte le conseguenze che ne derivano.. sembra che i sindacati sono autolesionisti, sempre no no e no.. io sinceramente dopo questo tweet del ministro, comincerei a preoccuparmi sul serio.. Però contenti loro, contenti tutti.. io mi auguro che possano tornare a trattare, perché Taranto e la sua gente ha bisogno di questa azienda, è inutile dire il contrario perché non è così..

    1. “Taranto ha bisogno di questa azienda” è come dire che un malato di tumore ai polmoni ha bisogno di fumare perchè è dipendete dalla nicotina.
      In 40 anni l’ILVA / Italsider non ha lasciato nessuna ricchezza a Taranto, Statte e gli altri comuni interessati.
      Dov’è tutta la ricchezza che ha prodotto l’ILVA in questi anni?
      Non vedo grattacieli, citylife, asili 2.0, verde, parchi strade in buone condizioni ecc. tutt’altro.

      Ha lasciato solo un territorio distrutto. E’ ora di chiuderla

  2. Certamente hai ragione, ma la colpa è di chi l’ha governata, prima lo stato(italsider) poi la famiglia riva(ilva).. quando è sorta l’Ilva, era un gioiello di azienda.. poi con il tempo bisognava portare gli impianti esistenti con le tecnologie del tempo.. ma questo non è stato fatto.. se si è lasciata quasi morire a se stessa e la colpa è di chi ne era a capo.. Però la chiusura dell’azienda è controproducente, ricordiamoci della scelta del 1991 tra Bagnoli e Taranto.. vi ricordo che ancora oggi a bagnoli, hanno il problema dello stabilimento dismesso, ed è circa 100 volte più piccolo di quello di Taranto.. con la chiusura ci vorranno anni e anni per tornare alla normalità.. o forse non si tornerà più alla normalità perché i terreni e le falde sono piene zeppe di minerale e quant’altro.. poi un’altra cosa e concludo.. se veramente si voleva la chiusura, perché la popolazione nn ha mai aderito alle manifestazioni pro-chiusura..è stato fatto un referendum persino, dove su 200 mila abitanti andarono a votare si e no 1000 persone.. nn diciamo cose se nn si sanno come stanno i fatti realmente..

    1. Prendiamo la città di Duisburg in Germania, per molti versi simile a Taranto con una grande acciaieria praticamente DENTRO la città (la Thyssen).,
      Questa acciaieria ha portato molta ricchezza al territorio, ha permesso di costruire strade, parchi, asili, scuole, ospedali.
      L’acciaieria è un orgoglio per la città al punto che ci sono musei della “cultura industriale”.
      La vecchia acciaieria è stata dismessa e trasformata in un parco, poi ne hanno costruito una nuova e moderna.
      Taranto è rimasta una città devastata che odia l’acciaieria, agli occhi dell’italia sembra un terzo mondo dove si lavora in una fabbrica della morte. Dov’è la tecnologia?
      Dov’è il benessere?

      Ok l’inquinamento ma i soldi per riparare le strade possibile che l’acciaieria più grande d’Europa non riesca a generarli?

      Tutti i soldi confiscati ai Riva, tutta la fabbrica e il suo valore dovrebbe essere “restituiti” in qualche modo alla città di Taranto, anzi alla provincia di Taranto e siano i cittadini a decidere.

      Tarantini svegliatevi a fatevi pagare i danni.

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