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Martina Franca, la star dei divieti di sosta: la macchina del sindaco Di questo passo scatta il book

parcheggio divieto di sosta frontale 2

parcheggio divieto di sosta frontale 1La strada si trova fra piazza Crispi e piazza Vittorio Veneto, monumento ai Caduti, di Martina Franca. Da ieri al 16 settembre, lì, è divieto di sosta 24 ore al giorno. Segnale temporaneo. Dall’8 al 16 settembre significa anche stamattina. Ora, fra le macchine in divieto di sosta (stando a un cartello di cui più in avanti parleremo in maniera approfondita) quella che è proprio davanti a tutte è quella del sindaco di Martina Franca.

E sono tre.

macchina sindaco divieto di sostaLa prima foto, di un lettore, risale ai tempi del festival della valle d’Itria (lì il piatto è ricco: pure la macchina del capo dello staff del sindaco, l’abbiamo piazzata in fondo all’articolo).

via aprile sindaco 1La seconda foto, di un altro lettore, è risalente a qualche mattina fa, quando in città le strade erano chiuse per lavoro in corso, nella zona centrale. E il sindaco si accomodò in divieto di sosta.

Ora, un altro lettore ci invia questa immagine. Questa è frontale. Mancava, nel corredo. Di questo passo scatta il book, sindaco. Mentre il suo vice, che è anche assessore al Traffico e ai parcheggi, parlava delle manifestazioni che in quella piazza, da dopodomani, verranno realizzate e che hanno proprio indotto a sistemare i divieti di sosta, il capo per ora si è piazzato. Poi si vede. Non emergono, dal vetro anteriore, dell’auto del sindaco, foglietti di verbali della polizia municipale. A meno che non ci siano andati dopo la foto, i vigili.

A meno che per questa terza infrazione non si obietti che il segnale, messo così, un gran senso non ce l’ha. Non c’è provvedimento della polizia municipale, non ci sono riferimenti specifici all’ente proprietario della strada. Ma allora va detto. E da chi sarebbe, nel caso, stata commessa l’iiregolarità? In albo pretorio comunale, per verificare se fosse pubblicato qualcosa, ci si è imbattuti al massimo in un’ordinanza per un’altra zona, pubblicata ieri, 8 settembre, e valida per il periodo dal 5 al 7 (della serie: pubblicata quando tutto era già stato fatto).

macchina micoli divieto di sostaMa la metodologia fin qui seguita, nelle manifestazioni estive, è quella identica alla segnaletica apparsa oggi e secondo la quale, il sindaco è in divieto di sosta. Se poi il segnale dovesse essere irregolare, se la prenda con i suoi. Se dovesse essere regolare, i suoi se la prendano con lui.

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13 Comments

  1. Secondo il mio modesto parere la classe dirigente di un paese non è costituita dai soli politici ma anche dagli imprenditori. A Martina abbiamo avuto imprenditori che sicuramente hanno esercitato una influenza maggiore di tutti i consiglieri e assessori messi insieme. E questo vale anche in ambito nazionale se soltanto si pensi quanto il corso della storia in Italia sia stato influenzato da un imprenditore come Gianni Agnelli. Tornando al caso locale lei può fotografare quasi tutte le sere la macchina del maggiore imprenditore di Martina che fa bella mostra di se sulla principale Piazza della nostra città senza che nessuno osi impedirglielo. Eppure, a differenza del sindaco che quando parcheggia sotto il comune in divieto di sosta (sbagliando) è probabile che lo faccia per correre ad occuparsi di cosa pubblica, il concittadino di cui sopra lo fa per dedicarsi al passeggio e non già alla collettività. Già in una occasione simile avevo consigliato al sindaco di non utilizzare per i suoi spostamenti la macchina personale e di ricorrere all’auto del comune con relativo autista e relativo consumo di benzina; come era solito fare il suo predecessore con ingresso trionfale all’interno del palazzo ducale.

    1. Grazie per il suo intervento. La foto che consiglia di fare venne fatta. E concordo con lei, al riguardo. In quanto all’auto di servizio, le norme valgono anche per quella. E proprio l’autista, con l’ex sindaco, dato il mancato rispetto delle norme, andò a pagare una multa. Perché l’auto era in divieto di sosta. Questo attuale non ha scusanti. Per un semplice motivo: lui presiede l’organizzazione che poi va a sanzionare gli altri. Con queste premesse, e cioè col primo cittadino che parcheggia, e parcheggia, e parchegghia, e continua a parcheggiare, imperterrito, così, con che faccia si vanno a multare gli altri? (agostino quero)

  2. Per quanto riguarda la macchina dell’imprenditore che da decenni viene parcheggiata sulla principale piazza si potrebbe realizzare non un book ma un album matrimoniale. Per quanto riguarda, invece, l’auto con autista che sarebbe stata multata una volta perchè in divieto di sosta, di cui già in passato ha riferito più volte, si tratta delle cose tipiche dell’Italia dove si multa un autista perchè in divieto di sosta e si tollera la presenza di una decina di auto (prima, quando il solerte vigile ha multato l’autista si poteva parlare di decine di auto) all’interno del Palazzo Ducale o si tollerava l’occupazione perenne di piazze da parte degli ambulanti abusivi. Questi ultimi non sono divieti di sosta? O cessano diesserlo perchè sono commessi contemporaneamente da decine di persone? Dal mio punto di vista merita di essere tutelato prima un palazzo storico, come quello Ducale, per la cui ristrutturazione sono stati spesi milioni di euro e dopo, ma molto dopo, il mio passo carrabile. Quei vigili solerti sono gli stessi che per diversi anni non si sono accorti che Via Valle d’itria, a pochi metri dalla casa del precedente sindaco, la domenica sera veniva trasformata per decine di metri a strada a senso unico alternato dalle auto parcheggiate lì durante la precedente chiusura del traffico; con tutti i rischi conseguenti trattandosi della strada che le autombulanze percorrono per raggiungere l’ospedale. Solo io mi accorgevo di tale strozzatura in una delle principali strade cittadine? Possibile che nessuono dei tanti assessori, dei consiglieri di maggioranza, dei vigili, dei tanti dirigenti, dei numeosi staffisti abbia percorso in tutti quegli anni quella strada, anche senza macchina fotografica, la domenica sera?
    Tuttavia, in un periodo in cui la stampa nazionale denuncia l’abuso delle auto blu apprezzo il nostro sindaco che mette la benzina alla sua auto anche per gli spostamenti comportati dal suo ruolo istituzionale.

    1. Grazie per il suo intervento. Sembra molto il cartone animato di gatto Silvestro che tenta di arrampicarsi sul palazzo di vetro ma le unghie non fanno presa e scivola giù ma va bene lo stesso. Questo sindaco non ha scusanti. Possiamo andare avanti all’infinito. In quanto alle auto parcheggiate nel passato all’interno del palazzo, personalmente (e non solo io) feci sanzionare più volte, e ribadisco più volte, vari amministratori pubblici. In quanto al sindaco attuale, con quel modo di parcheggiare, non ha scusanti e lo ribadisco ancora: per il suo ruolo. Quando tornerà a essere un privato cittadino, non ci sarà certo questa serie di richiami nei suoi confronti. Ora non se lo può permettere, per il ruolo che ha, di parcheggiare così. Né lui né quel suo collaboratore pure pizzicato in divieto di sosta. Qui lei trova un muro. Glielo dico subito. Visto che il sindaco paga la benzina di tasca sua, gli si facciano pagare anche le multe. Che merita. (agostino quero)

  3. Siamo sicuri che la macchina del più volte citato imprenditore, forse perché invidiato, non ha un qualcosa sul cruscotto, dovuto a spiacevoli disgrazie da non augurare a nessuno, che ne giustifica la sosta?
    Si polemizza con scienza e coscienza o solo per respirare dalla bocca?

    1. Grazie per il suo intervento. Molto opportuno. Allargare a tizio, caio, sempronio, responsabilità dirette che nel caso specifico sono del sindaco. Ma qui non attacca. Lui è il primo cittadino, ha voluto farlo, e fra le conseguenze c’è quella di comportarsi meglio di tutti, nelle vicende pubbliche. Perché col sindaco che parcheggia in quel modo, e quante volte poi, chiunque potrebbe sentirsi più sollevato quando lo fa, perché tanto lo fa il sindaco. Non capire questo è veramente grave. E che non lo capisca lui è anche più grave. Fare un calderone in cui mettere tutti dentro è un tentativo anche un po’banale, sinceramente. Quelle foto sono chiare. (agostino quero)

  4. Ho già detto che il sindaco sbaglia a parcheggiare, seppure nell’adempimento dei suoi compiti istituzionali, in divieto di sosta e andrebbe multato. Ma, appunto, andrebbe multato perchè altrimenti, e non è per fare il personaggio del cartone animato, non è possibile pagare sanzioni non elevate. La prossima volta non si limiti a fotografare e, forte della sua attività di giornalista (un comune cittadino come me resta inascoltato), chiami i vigili pretendendo dagli stessi la contestazione dell’infrazione. Renderebbe un buon servizio alla città.

    P.s. Quanto all’imprenditore e all’intervento della signora in sua difesa devo far presente che nelle vicinanze della piazza ci sono i parcheggi per le persone con problemi di salute. Probabilmente a Martina ci sono centinaia di persone con problemi gravi di salute e provate ad immaginare cosa succederebbe se tutti pretendessero di parcheggiare in piazza. Andando all’estero non ho mai visto nelle piazze principali neanche una macchina. E non credo che in città come Parigi, Londra non ci siano persone con problemi di salute.
    Tranquillizzo la signora che l’invidia è qualcosa che non mi appartiene e soprattutto i soldi non costituiscono per me un valido motivo per provarla nei confronti di chicchessia. Mi auguro che anche per la signora i soldi non costituiscano un valido motivo per invidiare il prossimo. Infatti, è veramente squallida la vita in cui tutto si riduce ai soldi tralasciando altri parametri che andrebbero considerati quando si guarda il mondo che ci circonda: le buone maniere, l’educazione, la cultura, ovvero qualcosa che può possedere chiunque indipendentemente dal reddito. Se per la signora il motore del mondo è, invece, rappresentanto solo dal dio denaro allora devo dirle che, ringraziando il Signore, posso ritenermi abbastanza fortunato.

    1. Grazie per il suo intervento. Non ho fatto io le fotografie. Neanche una, di quelle riguardanti il sindaco che parcheggia in divieto di sosta. Sono i lettori a mandarmele. Indignati. Se abbiano anche chiamato i vigili urbani, non so. Ma che le foto sono dei lettori è scritto. Nessuno pretende una lettura approfondita ma se deve acanzare una tesi lo faccia bene. (agostino quero)

  5. Mi scuso se sono stato impreciso accreditandole le foto dell’articolo. Essendo un nostalgico del giornale cartaceo confesso tutta la mia difficoltà a leggere con la dovuta concentrazione gli articoli sul video del computer. Già va meglio con l’i pad che non sempre ho quando leggo gli articoli. Invitando l’autore delle foto a chiamare i vigili ho solo avanzato una proposta e giammai una tesi che, come ben sa, è tutt’altra cosa rispetto a quanto da me affermato. Tuttavia, mi sforzerò di seguire il suo consiglio cercando di applicarmi nel migliore dei modi tutte le volte in cui proverò ad avanzare delle proposte. Forse non guasterebbe un piccolo richiamo anche a chi per dissentire in 4 righe riesce a dare all’interlocutore di turno dell’invidioso e della persona che polemizza per respirare dalla bocca. Mi è andata bene che ad intervenire era una donna perchè, fosse stato uomo, avrei rischiato una conclusione alla Antonino, sindaco di Brindisi.

  6. Bene, potrebbe fornire il nome e cognome dell’imprenditore che secondo lei parcheggia impropriamente la macchina in divieto di sosta?

  7. E lei che fa si improvvisa difensore di una persona che neanche è sicura di aver individuato salvo dire che sarebbe oggetto di invidia (inesistente) da parte di uno che nemmeno conosce e che offende? Il giornalista mi ha invitato, giustamente, ad una lettura più attenta dei testi altrui ma, forse, di fronte a queste contraddizioni, dovrebbe invitare ciascun lettore a prestare più attenzione sui testi che ognuno scrive per evitare che su un argomento ciascuno dica cose differenti. Il problema, a livello di immagine con i turisti, non è tanto che quel signore parcheggi in quella piazza davanti al negozio Harry & sons tutte le sere quanto che in certe Piazze, così come all’interno del Palazzo Ducale, davanti a san Martino si parcheggi. Questo è il mio modesto punto di vista che mi fa piacere se viene condiviso dagli altri lettori ma che può essere legittimamente contestato in modo preferibilmente educato. Sull’argomento spero di non dover tornare nuovamente su.
    Come faceva a Ballarò Floris chiudendo la trasmissione con una notizia vorrei segnalarvi che ieri, dopo aver constatato che alcuni frigoriferi abbandonati da incivili in Valle D’itria in prossimità dei cassonetti non erano stati rimossi a distanza di 1 mese, piuttosto che scattare delle foto ho telefonato direttamente alla Tradeco per segnalare il problema. Dopo aver sentito dall’operatore che sarebbe stato necessario fissare un appuntamento (chi avrebbe dovuto chiedere l’appuntamento essendo sconosciuti i proprietari dei rifiuti: il cassonetto?) e dopo aver stigmatizzato l’operato degli operatori ecologici che, pur vedendo tutti i giorni per un mese quei frigoriferi, si erano ben guardati dal riferire al loro datore di lavoro la presenza di quei rifiuti ingombranti, devo riconoscere che il problema è stato risolto nell’arco di poche ore dalla telefonata. Questo atteggiamento, telefonare piuttosto che fotografare, lo avrei tenuto anche con maggioranza di diverso colore.

  8. Mi scusi ma, oltre ad essere io impedita, vorrei focalizzare esattamente l imprenditore, faccia nome e cognome ed eventualmente riceverà le mie scuse.

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