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Giornalisti pugliesi alla Regione, “revocare o correggere il bando per l’addetto stampa” Attività di comunicazione su tematiche ambientali, prevista una figura che svolga funzioni da addetto stampa "ma non deve essere necessariamente un giornalista"

regione puglia

Di Nino Sangerardi:

“Centomila euro da spendere per il logo, ventimila per la conferenza stampa di presentazione della campagna”.
E’ quanto si legge nelle molte pagine del “Piano di comunicazione settoriale per le attività di comunicazione su tematiche ambientali” ideato dalla Regione Puglia il cui costo totale è pari a 810.000 euro.
Tra i sei esperti da assumere a tempo determinato ci si imbatte nel ” comunicatore che svolgerà funzioni da addetto stampa ma non deve necessariamente essere un giornalista”.
Quest’ultima indicazione del bando ha portato l’Ordine dei giornalisti della Puglia e l’Associazione della stampa a chiedere ai vertici politici della Regione di ” revocare l’avviso e a correggerlo perché più che un piano settoriale sembra sartoriale, ovvero cucito addosso a qualcuno”.
Sul Bollettino ufficiale pugliese del 3 agosto scorso, scadenza il 17 agosto,è scritto che il candidato che intende partecipare per la figura di comunicazione dovrà
” avere esperienza nella mansione di addetto stampa, in particolare nell’ambito delle relazioni con i media, gestione di informazioni relative a eventi pubblici, articolazione delle opportunità e delle interviste.Inoltre si richiede esperienza nel monitoraggio delle informazioni dei media, predisposizione della rassegna stampa, verifica della correttezza delle informazioni dei media, scrittura di comunicati stampa con evidenza della notiziabilità giornalistica e competenza nell’organizzazione di conferenze stampa, confronto con le agenzie di stampa, fornitura di chiarimenti ai giornalisti e soddisfazione delle loro richieste”.
Insomma attività
che fanno parte della professione giornalistica ma che, secondo la Regione Puglia, possono essere svolte anche da chi è semplicemente laureato in Architettura o ha diploma di Accademia di Belle Arti.

Trattasi di ” improvvida short list ferragostana ” a giudizio di Assostampa e Ordine dei giornalisti, i quali evidenziano che l’avviso si chiude nel tempo record di due settimane.
” Nell’ambito dei sei addetti a tempo determinato che dovranno occuparsi di diffondere la cultura delle buone pratiche ambientali è prevista un’unità dedicata alla comunicazione – è spiegato nel comunicato delle due organizzazioni giornalisitiche–. Tale figura viene reclutata sulla base di un bando in cui è previsto di tutto ma non l’iscrizione all’Albo dei giornalisti. Evidentemente, il sarto che ha cucito questo bando ,visti i tempi ristretti e le modalità di selezione a totale discrezionalità del committente, l’ha immaginato a misura di qualche prescelto chiamato ad indossare il vestito di giornalista per svolgere attività di comunicazione e ufficio stampa in barba alle norme più antiche ( Legge n. 150 /2000) e a quelle più recenti, quale il decreto editoria del 2017 che prevede e sanziona l’esercizio abusivo della professione”.
L’Ordine dei giornalisti e l’Associazione della Stampa ” comprendono l’urgenza di tutelare l’ambiente da parte della Regione, ma si chiedono per quale motivo non sia stato possibile, né per la direttrice di Dipartimento, Valenzano, né per il responsabile della procedura, Calabrese, dal lontano 15 maggio (quando le modifiche alla relativa delibera proposte da Michele Emiliano e dall’assessore Alfonsino Pisicchio sono state approvate dalla Giunta all’unanimità) al successivo 3 agosto (quando è stato pubblicato il bando), non accorgersi della evidente anomalia ed eventualmente consultare le rappresentanze di categorie interessate “.
Dunque Ordine e sindacato auspicano ” la revoca con urgenza ( e in autotutela) del bando ” e la sua correzione ” là dove né la mobilità interna né la selezione finale del prescelto, evidentemente non titolato a svolgere quella mansione, riusciranno a rimediare “.




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