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Martina Franca: ospedale, lavori in corso per maquillage e migliore funzionalità Coordinamento associazioni volontariato: oggi convegno sul testamento biologico

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Oggi a Martina Franca il convegno sul testamento biologico. Tema del quale parleranno Mario Castellana, docente all’Università del Salento, e il biologo Francesco Cava. Organizzato dal Cav, coordinamento associazioni volontariato, che in questi giorni si è occupato anche drl nosocomio cittadino.

Di seguito un comunicato diffuso da Cittadinanzattiva-tribunale per i diritti del malato:

Nei giorni scorsi c’è stato un incontro presso la direzione sanitaria del Presidio Ospedaliero “Valle d’Itria” di Martina Franca, promosso dalla referente di Cittadinanzattiva/Tribunale per i Diritti del Malato, dott.ssa Lucia Aquaro, e favorevolmente accolto dal direttore sanitario dott. Gianfranco Malagnino. Un incontro volto ad acquisire delle informazioni utili in merito ai lavori in corso presso lo stesso nosocomio, per dare risposta ai legittimi quesiti degli utenti che in questi giorni vivono una particolare situazione di disagio.
Ampia soddisfazione da parte di Cittadinanzattiva presenziata da Giovanni Genco, Lucia Aquaro e da Rosa Salamina per aver acquisito da alcuni esponenti del gruppo direzione lavori, arch. Antonio Latanza e ing. Giuseppe Franco, un quadro chiaro ed esaustivo sulla sussistenza degli interventi strutturali in atto. La premessa dei tecnici ha evidenziato la subitanea difficoltà di installazione del cantiere in spazi ristretti e già strutturati e la necessità di intervento con opere propedeutiche che hanno comportato un iniziale allungamento dei tempi e “tanto veleno” come sostenuto con rammarico dal direttore dott. Malagnino la cui sensibilità è protesa all’inevitabile disagio che stanno vivendo tutti gli operatori sanitari, i cittadini e in modo particolare i pazienti ricoverati.
Anche la sovraintendenza archeologica ha provveduto a nominare un proprio rappresentante per seguire i lavori.
In questi ultimi giorni ciò che ha destato particolare curiosità è l’area esterna antistante l’ospedale che è transennata e accoglie l’ingombrante presenza, per rumore e polvere, di uno scavatore. Si sta realizzando una pensilina che sarà completata entro il prossimo giugno. Sarà collegata al Pronto Soccorso e fungerà da spazio attesa confortevole con giardino, provvisto di illuminazione e panchine. Qualche dato tecnico reso noto dall’architetto Latanza: la pensilina, in struttura metallica e pannelli coibentati, avrà la parte superiore in vetro strutturale e pavimentazione drenante e un’ampiezza di metri 20X20.
Inoltre sono iniziati già da tempo anche i lavori di ampliamento della struttura esistente. Nel dettaglio:
– al piano interrato è prevista un’ampliazione e completa ristrutturazione degli uffici del CUP e dei laboratori analisi;
– al piano terra è prevista un’ampliazione dell’area oncologica e sarà realizzato l’agognato reparto di rianimazione con sei posti che, di conseguenza, permetterà di effettuare interventi a rischio elevato;
– le costruzioni del primo e secondo piano consentiranno un ampliamento dei reparti preesistenti che saranno riorganizzati con nuove ambientazioni: una nuova funzionalità degli spazi connettivi che prevede anche l’adeguamento dei servizi igienici a disposizione degli utenti.
In definitiva, l’idea generale è quella di migliorare l’accoglienza e la degenza del malato fornendo ulteriori servizi improntati anche al risparmio energetico che sarà perseguito con l’installazione di pannelli fotovoltaici.
Va precisato che tutto il piano d’opera è finanziato da fondi F.E.S.R. (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) che mirano a consolidare la coesione economica e sociale dell’Unione europea. I fondi, di un importo complessivo di circa 4 milioni di euro, sono stati concessi a seguito di un progetto presentato nel 2015. Un ruolo decisivo nel seguire l’iter per l’accesso alle possibilità di finanziamento lo ha ricoperto l’allora assessore alla sanità Donato Pentassuglia.
Adesso serve la collaborazione di tutti cittadini che dovranno continuare a “sopportare” ancora disagi, perché la consegna dei lavori è prevista tra due anni … circa.

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