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#WeekHero – Spelacchio d’Italia L'eroe della settimana\Ogni sabato alla ricerca di un eroe che ci ricordi che a volte un atto eroico consiste semplicemente in un cambio di prospettiva

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 di Angela Maria Centrone

Questa settimana tutti gli Spelacchio d’Italia e del mondo sono gli eroi silenziosi, che resistono gentilmente alle vessazioni degli umani, semplicemente perché non possono parlare.

L’albero di Natale, da tradizione, si addobba nel giorno dell’Immacolata Concezione, ma negli ultimi anni la tendenza, per esigenze – e conseguenze – prettamente commerciali, è quella di anticipare sempre di più il giorno dell’accensione, non solo nelle case ma anche nelle piazze. L’ultima querelle della settimana sui social ha riguardato proprio l’albero allestito in piazza XX settembre a Martina Franca, acceso in contemporanea con gli altri comuni della Valle d’Itria lo scorso 2 dicembre. Un albero che dal giorno dopo è stato aspramente vessato dai cittadini, così come è accaduto nuovamente nella Capitale quest’anno con la suffragata elezione di Spelacchio 2 o Spezzacchio. L’opinione pubblica critica l’operato delle amministrazioni attraverso la qualità degli addobbi e la bellezza dell’albero scelto, ma nel 2018 è ancora giusto spiantare un povero sempreverde (in genere poi lo ripiantano, ma l’albero rischia di morire) e adornarlo caricandone i rami, infliggendo di fatto una tortura ad un essere vivente? In più questi poveri alberi si beccano gli insulti dei passanti e sono oggetto di scherno, loro malgrado. Questa vuole essere una provocazione (ironica, però non troppo), ma anche una denuncia a nome di tutti gli alberi che ogni anno nel mondo vengono maltrattati nelle vacanze di Natale. Tutti lamentano la loro bruttezza e l’inadeguatezza a rappresentare questa o quella città, ma in un tempo in cui il pianeta soffre, a causa proprio delle azioni umane, la soluzione che donerebbe lustro e decoro ad una piazza non sarebbe anche quella che coincide con i criteri di sostenibilità ambientale, economica e morale?! Gli alberi, si sa, stanno meglio nei boschi. Quindi sarebbe auspicabile un futuro senza l’utilizzo di alberi veri per Natale, cercando soluzioni innovative che prevedano, ad esempio, il riuso o le nuove tecnologie. Perché se il progresso non migliora la nostra vita e quella dell’ecosistema non è progresso, ma involuzione.

(foto: tratta da facebook)




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