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La marcia dei berretti rossi, oggi da San Severo a Foggia i braccianti in sciopero contro il caporalato. Salvini: aiutiamoci Il ministro: svuoteremo i ghetti, lotta alla mafia e allo sfruttamento. Coldiretti Puglia: spezzare la catena per tutelare imprese oneste e lavoratori. Cittadinanzattiva risponde presente all'iniziativa Flai-Cgil

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Lo dice, con un tweet, anche Michele Emiliano presidente della Regione Puglia. “Non si lavora nelle campagne della Capitanata, si sciopera, si sciopera contro lo sfruttamento dei lavoratori e contro i caporali e le aziende che li incaricano del reclutamento”. Oggi sciopero dei braccianti. Marcia da San Severo a Foggia, iniziativa Usb con i lavoratori che sono sfruttati a rischio, concreto, della vita. Sedici morti in tre giorni in due incidenti stradali, la misura è colma da tempo ma ora non se ne può proprio più. Ieri il premier Conte ha detto della necessità di una applicazione operativa più efficace, per il contrasto al caporalato. C’è il sostegno anche dall’opposizione, il Pd con Martina ha dato per la sua parte piena disponibilità. Il ministro dell’Interno, Salvini, ha parlato di lotta alla mafia del caporalato. Svuoteremo i ghetti, ha detto. E alla delegazione di braccianti africani: aiutiamoci.

Di seguito un comunicato diffuso da Coldiretti Puglia:

“I tragici episodi degli ultimi giorni impongono una definitiva e accurata analisi delle distorsioni in atto per dare un nome e un volto a chi impiega i migranti in contesti di illegalità e in quali settori economici vengono sfruttati, in modo da stanare i colpevoli ed evitare di criminalizzare tutto il comparto agricolo e agroalimentare, con un danno d’immagine ed economico che ricade esclusivamente sulle imprese agricole serie che, nonostante le distorsioni lungo la filiera e pratiche commerciali sleali come i casi di aste capestro on line al doppio ribasso che strangolano gli agricoltori con prezzi al di sotto dei costi di produzione, nonostante il codice etico firmato l’anno scorso fra il Ministero delle Politiche Agricole e le principali catene della grande distribuzione, continuano ad operare onestamente e in trasparenza”, è il commento del Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, nell’esprimere profondo cordoglio per i lavoratori rimasti vittime dei due incidenti stradali. “Abbiamo invocato ripetutamente negli ultimi anni azioni che portassero ad un livello di sicurezza nelle campagne a beneficio sia delle imprese agricole che per i lavoratori – aggiunge Cantele – appelli che rimangono inascoltati fino a quando non accade una tragedia. E’ indispensabile e urgente una grande azione di responsabilizzazione, dal campo allo scaffale, per garantire che dietro tutti gli alimenti in vendita, italiani e stranieri, ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore”.

Occorre affiancare le norme sul caporalato – continua Coldiretti Puglia – con l’approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari presentate dall’apposita commissione presieduta da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie promosso da Coldiretti.-

“I prodotti dell’agricoltura passano nelle mani dei lavoratori stranieri – aggiunge Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – che rappresentano circa il 25 per cento del numero complessivo di giornate di occupazione del settore e rappresentano, quindi, una componente indispensabile per garantire i primati del Made in Italy alimentare nel mondo. Sono 134mila gli stranieri residenti in Puglia, con una equa ripartizione tra uomini e donne e le province di Bari e Foggia rappresentano i principali poli attrattivi per gli stranieri regolarmente residenti. Lecce, nel dettaglio, secondo i dati, è la provincia più ambita dalla nuova migrazione, seguita da Foggia, una grande risorsa dell’agricoltura pugliese che va valorizzata e difesa da inquietanti fenomeni malavitosi che umiliano gli uomini e il proprio lavoro e gettano una ombra su un settore che ha scelto con decisione la strada dell’attenzione alla sicurezza alimentare e ambientale”.

Sono molti i “distretti agricoli” dove i lavoratori immigrati – conclude Coldiretti Puglia – sono una componente strutturata e bene integrata nel tessuto economico e sociale e in Puglia gli esempi sono numerosi.

Di seguito un comunicato diffuso da Cittadinanzattiva:

“Cittadinanzattiva risponde presente alla manifestazione anti-caporalato a Foggia, organizzata da Flai Cgil di Foggia, Fai Cisl e Uila Uil e dalle associazioni di Capitanata che operano sul tema dei diritti in agricoltura, dopo l’ecatombe di immigrati sulle strade di Capitanata.
“E’ un appuntamento irrinunciabile per ogni cittadino, non solo pugliese, per dire basta allo sfruttamento e al caporalato, ormai vere e proprie piaghe che rendono la nostra terra una prigione infame per i lavoratori stagionali stranieri, costretti a lavorare in condizioni disumane per pochi euro al giorno”, dice il presidente di Cittadinanzattiva Puglia Matteo Valentino.
“In queste ore l’Italia conosce un fenomeno che noi, in Puglia, conosciamo benissimo in tutte le sue macabre sfaccettature: proprio da questo territorio è nata una legge, nel 2016, che ha cercato di contrastare il caporalato, ma le morti di questi giorni – osserva Valentino – ci dicono che evidentemente c’è ancora molto da fare e che siamo solo all’inizio di un percorso di guerra aperta ai caporali”.

“Cittadinanzattiva, prendendo parte alla manifestazione di Foggia, in linea con la segreteria nazionale, vuole dire che i cittadini sono vicini ai loro fratelli sfruttati e non a chi li sfrutta; a chi lavora e non a chi lucra senza morale; a chi combatte per la sopravvivenza e a non chi vive solo grazie alla sopraffazione dell’altro”, conclude Valentino.




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