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Taranto, i 50 milioni di euro promessi dal governo per la sanità? Spariti, dice Michele Emiliano Il presidente della Regione Puglia si scaglia ancora una volta contro il premier (ancora è lui) Matteo Renzi: con la legge di bilancio da votare d'urgenza in parlamento, niente emendamenti

renzi emiliano twitter 1

Quale immagine a corredo di questa notizia abbiamo scelto lo scambio di tweet risalente al 5 ottobre 2016. Due mesi fa, un giorno come tutti gli altri di polemiche dure, sempre più dure, fra Michele Emiliano e Matteo Renzi. Spesso riguardanti il destino di Taranto. Oggi che Renzi ha straperso il referendum costituzionale, i due saranno presumibilmente faccia a faccia nella direzione nazionale Pd e chissà che accadrà. Michele Emiliano, nelle ultime ore, ne ha avuto anche per chi attornia Renzi, gente la cui capacità migliore, spesso, “è quella di dargli ragione”, dice il governatore pugliese. Nelle ultime ore, sempre Emiliano è tornato a parlare di Taranto, delle promesse del governo. Mancate. Di seguito, pubblicato dal presidente della Regione Puglia: 

Vi ricordate la vicenda dei 50milioni per curare i cittadini e i bambini di Taranto sottratti inopinatamente dal Governo Renzi alla Camera? Vi ricordate che dopo il caso scoppiato, sia Renzi che il sottosegretario De Vincenti avevano promesso che li avrebbero reinseriti al Senato?
Purtroppo abbiamo appena saputo che i 50 milioni non arriveranno più.
Per accelerare le procedure, verrà posta la fiducia al Senato sulla legge di Stabilità e quindi non c’è più lo spazio per reinserire l’emendamento.

Taranto subisce da anni un inquinamento di Stato, consentito da decreti del Governo della Repubblica, che permettono ad una acciaieria pericolosa per la salute di continuare a funzionare perché ritenuta strategica per l’economia nazionale, nonostante sia stata sequestrata dai magistrati e sia al centro di un processo in corso davanti alla Corte d’Assise per disastro ambientale e avvelenamento di sostanze alimentari.

Quei 50 milioni di euro servivano a far fronte a dati epidemiologici drammatici che dimostrano un rapporto causa/effetto tra produzione industriale e tumori e morti.

L’Ilva di Taranto è come una mitragliatrice che spara sulla folla inerme, e non ci consentono neanche di avere quella quota di risorse in più per portare i feriti in ospedale e curarli.

Per vostra informazione la Regione Puglia ha deciso di destinare 30 milioni di euro per potenziare la sanità tarantina, in particolare il reparto di oncoematologia pediatrica e creare un polo oncologico che eviti ai cittadini di dover pure spostarsi in altre città per curarsi.

Resta però l’indignazione per quanto subito dal Governo. Siamo basiti e distrutti dal punto di vista emotivo.

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