Secondo Il Messaggero, il corpo di Simona Carpignano è stato rinvenuto ieri. È nell’istituto di medicina legale di Marsiglia. Peraltro il padre, riportato dall’agenzia Agi, nel primo pomeriggio aveva detto “attualmente non abbiamo nessuna notizia ufficiale e siamo ben supportati dal nostro consolato. Il console generale Alessandro Giovine è con noi da quando siamo arrivati”.
Il procuratore, in una conferenza stampa nel pomeriggio, ha detto di tre vittime identificate fra cui due donne. Non ne ha rese note le identità.
Si complica l’operazione delle ricerche, sospese per motivi di sicurezza. Sono a rischio crollo altri due palazzi e la situazione è di rischio per i pompieri.
Aperta un’inchiesta per omicidio volontario. Non ancora dettagliata l’origine dei crolli.
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Si era trasferita, Simona Carpignano, a Marsiglia sei mesi fa per cercare lavoro. Aveva raggiunto il fidanzato che aveva già un’occupazione, era laureata e studiava ulteriormente. Conosceva perfettamente il francese e parlava l’arabo, era una ragazza aperta alle altre culture. Era nata il giorno della festa nazionale francese, 14 luglio (che originò l’inno nazionale, la Marseillaise. Quando dice il fato). Aveva 30 anni. Simona Carpignano, di Taranto, morta nel crollo dei palazzi di Marsiglia, lunedì. I genitori, residenti a Lama, si trovano nella città francese, oggi, dato che la giovane pugliese era data per scomparsa sin dall’altro ieri.
Due settimane fa, secondo la testimonianza di un vicino di casa, Simona Carpignano aveva notato delle crepe nell’appartamento ed era intenzionata a trasferirsi presso la madre di un’amica. Aveva chiaramente detto che quel palazzo al numero 65 di rue d’Aubegne sarebbe finito in un crollo. Previsione tragica e perfino non completamente azzeccata perché lì sta venendo giù tutto l’isolato.