Eurospin

rendimentogold

basilepiccolo

Inprimis la tua agenda digitale

cosmo energy


Martina Franca: una storia quasi ventennale, ora il distributore di carburante potrebbe essere aperto Il sindaco attuale era fra i contrari all'insediamento sulla circumvallazione ma rischia di dover dare l'ok. Sempre che non si riesca a capire che sta cambiando il mondo

IMG 20181024 132446

Una ventina di anni fa il distributore Api lasciò lo spazio in via Locorotondo. La proprietaria dei locali retrostanti non voleva avere tra i piedi quell’impianto. Così venne individuato un altro punto: la circumvallazione, via De Gasperi. Da una ventina di anni quello è un caso amministrativo fra i più complicati a Martina Franca. Quindici anni fa abbondanti, una parte dell’apparato tecnico diede l’ok all’insediamento e un’altra parte no, evidenziando problemi di tipo ambientale, paesaggistico, di distanze da altri impianti e via discorrendo. E la costruzione dell’impianto fu bloccata.

Però la compagnia petrolifera si oppose a quella decisione comunale. Il contenzioso amministrativo si è concluso lo scorso luglio. Il Consiglio di Stato impone al Comune di rimodulare la decisione dell’epoca.

Il che, in linea di principio, può anche non voler dire necessariamente di autorizzare l’impianto. Ma vanno trovate motivazioni buone, sostenibili da un punto di vista della legittimità.

Certo, passati quasi venti anni tutti si saranno accorti che le prospettive per impianti così invasivi (e sotto casa delle persone) sono prospettive di non lunghissima durata. Sta cambiando il mondo, l’elettricità è destinata ad affiancare (e poi a subentrare) i carburanti fossili per le auto. Serve davvero, gravare così sul paesaggio che, fra parentesi, è specificamente tutelato dalla Costituzione?

Però al Comune di Martina Franca l’attuale generazione di amministratori, per nulla entusiasta di dover dare un assenso a quell’impianto, è sul punto di essere costretta a farlo. Il consiglio comunale dovrà occuparsene il 17 aprile, a quanto sembra. E non si trovano vie d’uscita finora.

Tutto per una discutibilissima attività amministrativa del passato e per lentezze della giustizia, che ci ha portati a questo punto dopo così tanto tempo. In un territorio, quello della provincia di Taranto, che non ha bisogno di nuovi esempi di insediamenti inquinanti a pochi passi dalle case.

LONA


allegro italia




Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *