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Gasolio sporco: dalla raffineria di Taranto dicono tutto ok, l’associazione dei consumatori consiglia gli automobilisti Da un paio di settimane il problema che ha danneggiato centinaia di macchine soprattutto nel tarantino e nel Salento lasciandole in panne è senza un responsabile. Il caso è ormai psicologico: la paura di fare carburante

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Raccomandata con ricevuta di ritorno al distributore e alla compagnia petrolifera, con dettagliata descrizione, certificata. Quando è stato fatto il rifornimento, quando si è verificato il danno e in che termini, tutto con scontrini comprovanti le spese sostenute. Naturalmente, chiedendone il risarcimento. Questo è quanto consiglia l’associazione Codici (intervista del responsabile leccese al tgnorba) in riferimento al caso del gasolio sporco che da una decina di giorni abbondante condiziona gli automobilisti del tarantino e del Salento. Anche psicologicamente, ormai. Eni, con un comunicato ufficiale, ha ribadito che dalla raffineria di Taranto è uscito prodotto rispondente ai requisiti di qualità, dunque la filiera (stando a Eni) ha avuto il suo problema nella distribuzione. Peraltro, sempre da fonte riconducibile al colosso energetico, ai distributori è arrivata una comunicazione con cui si fa intendere di tenersi pronti con le richieste di risarcimento (specificamente quelle con lettere degli avvocati) e che il periodo di carico di carburante ritenuto critico è quello compreso fra il 27 e il 31 dicembre. La procura di Lecce indaga, l’ipotesi è quella di frode. A carico di chi, è ancora da stabilire.




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