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Altamura: tre arrestati e cento indagati per false assunzioni e truffa su permessi di soggiorno Operazione della Guardia di finanza, responsabili di studio di consulenza e imprenditore fra gli accusati

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Di seguito un comunicato diffuso dalla Guardia di finanza:

I Finanzieri della Tenenza di Altamura stanno eseguendo una vasta operazione di
Polizia giudiziaria che ha portato all’arresto di 3 persone (1 in carcere e 2 agli arresti
domiciliari) nonché alla denuncia di oltre 100 indagati.
I provvedimenti cautelari emessi a firma del G.I.P. del Tribunale di Bari – Dott.sa
Alessandra PILIEGO – costituiscono l’epilogo dell’indagine denominata “Free Pass”,
coordinata dalla locale Procura della Repubblica – P.M. Dott. Fabio BUQUICCHIO -, nei
confronti dei titolari di uno studio di consulenza e di un imprenditore altamurani.
Agli arrestati sono stati contestati i reati di associazione per delinquere, truffa aggravata a
danno dell’I.N.P.S., nonché la violazione della normativa sul rilascio ed il rinnovo del
permesso di soggiorno.
In particolare, i titolari dello studio professionale, avvalendosi della propria struttura
organizzativa, avrebbero creato e promosso un’articolata e stabile attività di
favoreggiamento alla permanenza, in condizioni di illegalità, di numerosi cittadini extracomunitari,
sul territorio nazionale.
Gli esiti investigativi hanno dimostrato come i professionisti, unitamente al titolare di una
ditta individuale rilasciavano false assunzioni e relative buste paga, in cambio di lauti
compensi. Il beneficiario era così in grado di esibire tali attestazioni al fine di ottenere
alternativamente il permesso di soggiorno ovvero i benefici e le agevolazioni concesse in
caso di sopraggiunta disoccupazione.
Fondamentale era il contributo fornito dall’imprenditore compiacente che formalizzava le
numerose assunzioni presso la propria ditta e che, sin da subito, hanno insospettito i
militari. La realtà imprenditoriale, infatti, non era tale da giustificare l’impiego di centinaia di
dipendenti: così, a fine mese, erano i falsi assunti a pagare il datore di lavoro, in cambio
delle preziose buste paga.
Il danno per l’I.N.P.S. è stato quantificato in circa € 225.000.

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