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Ginosa, malaria: a caccia di zanzare e niente donazioni di sangue Fine settimana, dimissioni previste per i quattro ricoverati al "Moscati" di Taranto

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L’istituto superiore di sanità ha posto il divieto di donazione di sangue per i residenti di Ginosa. Dodici mesi. La cosa riguarda anche chi si è trovato, nell’ultimo mese, per turismo nella località del tarantino. Ciò, nella notizia diffusa dal tgnorba.

Oggi vengono installate altre trappole, in quel territorio, per la cattura di zanzare. Se ne occupa l’istituto zooprofilattico di Foggia, che esaminerà gli insetti. I primi esiti delle valutazioni sono prospettati nel giro di un paio di settimane. Il vero quesito, in queste ore, riguarda la provenienza della zanzara che ha infettato i quattro braccianti nordafricani finiti in ospedale, il “Moscati” di Taranto, con la malaria. Qualora la zanzara sia stata trasportata in un pacco proveniente dall’Africa, il caso sarebbe da considerarsi sporadico e meno preoccupante. Qualora invece, si tratti di una zanzara autoctona, ad avere causato la malaria, la cosa sarebbe ovviamente più complicata. Del resto, l’immobile ex locale tecnico di un ente irrigazione, in contrada Pantano di Ginosa, è un ricettacolo di sporcizia in un ambiente umido. Anche con una vasca di acqua putrida e con rifiuti galleggianti, in quell’acqua. In quell’immobile hanno dormito i quattro migranti e, come loro, ci dormono decine di altri migranti.




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