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Taranto: tangenti in appalti della Marina, nove arrestati. Accusa: in ballo “illeciti profitti per quattro milioni di euro” NOMI Dall'ex consigliere comunale al fratello di un dirigente di Confcommercio alla compagna dell'ex capo di Maricommi, fra gli altri

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Arrestati: i nomi nuovi rispetto a prima sono, in realtà, otto.

Valeriano Agliata (39 anni); Paolo Bisceglia (52 anni); Pietro Mirimao (73); Giovanni Perrone (61); Bruno Vitoantonio (40), imprenditori;

Marcello Martire (54), dipendente civile della Marina militare;

Elena Corina Boicea (25), compagna del comandante Giovanni Di Guardo a sua volta gravato dall’ordinanza;

Paolo Cesari, sottufficiale dei carabinieri, è ai domiciliari.

Valeriano Agliata è un ex consigliere comunale di Taranto, nonché figlio del contrammiraglio Angelo; Giovanni Perrone è fratello di un dirigente locale di Confcommercio. Naturalmente, tali parentele non sono gravate da alcunché. Hanno peraltro ruoli di responsabilità da cui gli indagati, secondo l’accusa, potrebbero avere tratto indirettamente (cioè senza alcun coinvolgimento alcuno delle persone in questione, va ribadito) vantaggio.

Di seguito il comunicato della Guardia di finanza:

Eseguite 9 ordinanze di custodia cautelare di cui otto in carcere ed una ai domiciliari, disposte dal GIP dr.ssa Valeria Ingenito, nei confronti di 5 imprenditori, 1 dipendente civile della Marina Militare, 1 ispettore appartenente all’Arma dei Carabinieri e la convivente del Comandante della Direzione di Commissariato di Taranto (in stato di custodia cautelare dallo scorso 14 settembre), anch’egli attinto dalla citata ordinanza. Con le predette, salgono a 11 gli arresti eseguiti in venti giorni, nell’indagine diretta dal P.M. – M. Carbone sulle gare d’appalto ed in economia indette da MARICOMMI Taranto. L’accusa è quella di far parte di una associazione per delinquere finalizzata a commettere più delitti di corruzione aggravata e turbativa d’asta, realizzando così un cartello di imprese tra loro collegate per pilotare l’assegnazione a loro favore di tutti gli appalti gestiti dalla direzione MARICOMMI di Taranto, con l’estromissione delle altre ditte concorrenti al fine di assicurarsi illeciti profitti di ingente quantità per un ammontare complessivo di 4 milioni di euro. Sono in corso ulteriori indagini e accertamenti nei confronti del citato sodalizio criminoso.

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