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Porto Cesareo: 33enne spogliato e picchiato. Tre arresti Vecchi rancori all'origine del pestaggio. Vittima in prognosi riservata

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Ci sono vecchi rancori mai sopiti all’origine del violento pestaggio avvenuto a Porto Cesareo la sera di mercoledì scorso. La vittima, un operaio 33enne, fu attirato in un vero e proprio agguato nelle campagne del paese e picchiato selvaggiamente fino a ridurlo in gravi condizioni. Gli autori dell’aggressione sono stati individuati e arrestati nella serata di ieri dai carabinieri della Compagnia di Campi salentina: si tratta di Lorenzo Cagnazzo di 27 anni e Kevin Soffiatti di 19 anni, entrambi di Porto Cesareo e Maikol Pagliara di 27 anni di Arnesano.
Nella serata di mercoledì la vittima è stata avvicinata da Pagliara mentre si trovava in un bar insieme alla fidanzata e alcuni amici. Con la scusa di andare a prendere un’automobile, Pagliara, ha convinto il 33enne a seguirlo fino ad una zona di campagna dove ad attenderli, in una casa in costruzione, c’erano i due complici. E’ qui che è esplosa la furia dei tre sul 33enne che è stato pestato, anche con spranghe di ferro, minacciato con una pistola (non ancora ritrovata) e sottoposto a pesanti umiliazioni: il giovane è stato denudato e cosparso di urina, costretto a infilare la testa in un secchio di acqua.
Proprio a seguito di questi atti i tre, tra i primi in Italia, sono accusati anche del reato di tortura oltreché di lesioni personali aggravate, sequestro di persona e porto abusivo di armi.
Una volta rimasto solo, il 33enne ferito è riuscito a chiamare un amico che lo ha portato nella caserma dei carabinieri da dove è stato poi trasferito in ospedale. I medici si sono accorti della gravità delle ferite, sebbene non fosse in pericolo di vita, e hanno preferito riservarsi la prognosi: il 33enne presentava numerosi traumi cranici, la frattura di una mano e di una costola con la perforazione di un polmone.
Le indagini dei carabinieri sono partite nell’immediato e hanno consentito in breve tempo di individuare gli aggressori che, tuttavia, sabato scorso al momento dell’esecuzione del fermo emesso dal pm della Procura Roberta Licci, si sono resi irreperibili. Il primo si è poi presentato spontaneamente in caserma nella serata di lunedì, seguito a ruota dai complici.
Ieri sera sono stati confinati tutti in carcere. Per Maikol Pagliara non si tratta del primo arresto: nel 2016 finì in manette per aver gambizzato un giovane come rappresaglia per questioni di droga. (leccesette.it)




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