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Strada statale 172: perché un accampamento non ci salverà dai liquami

ss172 marzo 2016

Di Angela Maria Centrone:

ss172-marzo-2016Lo scorso 13 febbraio, il magistrato Annamaria Romano ha disposto il sequestro della Ss 172 nel tratto che va da Locorotondo a Martina Franca, a causa del malfunzionamento di un depuratore dell’acqua di competenza dell’Acquedotto Pugliese, nonché della Regione Puglia. Ma questa è storia nota.

Nella giornata di ieri, la giunta del Comune di Martina Franca, inizia una sorta di sit-in, riunendosi all’interno di una tenda (sì, una maxi – tenda da campeggio) posta proprio sul tratto di strada sequestrato. Ma cosa vuole essere? Una provocazione? O cosa? Vorrebbero dimostrare che il suolo non sprofonda? (E se la situazione dovesse verificarsi?)

A me sembra, in primo luogo, una grave mancanza nei confronti dell’autorità, in questo caso il magistrato, che ha disposto il sequestro e il divieto di transito per quella strada. Una sorta di “paradosso istituzionale”.

Inoltre, si tratta di una scelta  inutile. E sapete perché?

Quando è arrivata la segnalazione del problema, le istituzioni, tutte, hanno sottovalutato l’entità del danno. Doveva sopraggiungere l’ordinanza di un Pubblico Ministero per dare la giusta importanza al disastro che tutt’ora stiamo subendo in Valle d’Itria?

Ho provato a consultare il sito dell’Acquedotto Pugliese alla ricerca dei bandi relativi all’affidamento dei servizi di depurazione, ma ciò che ho riscontrato è una difficile accessibilità alle informazioni, che dovrebbero essere facilmente riscontrabili e trasparenti. Allora ho contattato una fonte, esperta in materia ma non coinvolta nei fatti, che interpellata a riguardo, ha ammesso: “Il settore della depurazione delle acque civili è da sempre appesantito da inefficienze… e quindi da sempre la società per cui lavoro se ne tiene alla larga.”

L’amministrazione comunale di Martina Franca avrebbe dovuto battere i piedi per terra già da tempo, dalle prime segnalazioni, scavando a fondo nella questione, rivolgendosi (non troppo gentilmente) alla Regione Puglia e farne un caso nazionale, soprattutto quando non si manca di sottolineare che Martina è una cittadina a vocazione turistica. Allora ben vengano le manifestazioni, i concerti, le sagre e le ciclo-passeggiate, ma a questo si dovrebbe affiancare il monitoraggio e la salvaguardia costante dei luoghi, come fossero i nostri figli. Al contrario, ci si riempie la bocca solo di velleità e ci si accampa, come se fosse un atto estremo di una protesta che in realtà è figlia solo del disagio e della necessità di sbloccare un’arteria importante. Ma va bene, appelliamoci al meglio tardi che mai. Il problema è che non vedo la capacità di risolvere in maniera radicale la situazione, altrimenti perché non convocare e fare rete con le associazioni che, nel brindisino (a Torre Guaceto) questa battaglia l’hanno cominciata già da tempo? Quello che vedo sono le solite pacche sulle spalle tra amministratori e i tecnici compiacenti, nel senso che si compiacciono fra loro. La strada si riaprirà forse al transito? Ma quei liquami resteranno nascosti sotto l’erbetta primaverile? Ci accontentiamo?




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