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Trani: VIDEO lancio della palla infuocata con la balestra, rivive il genio di Leonardo Cinquecento anni dalla morte

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Di seguito il comunicato:

Per la prima volta nella Perla dell’Adriatico, a 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci (Anchiano, 15 aprile 1452 – Amboise, 2 maggio 1519), l’unica balestra gigante al mondo funzionante, 22 metri di lunghezza, 24 metri di arco, posizionata in Piazza Re Manfredi, tra il castello federiciano e la maestosa regina delle cattedrali, è stata azionata verso il mare scagliando una palla infuocata. Il pubblico delle grandi occasioni ha seguito incuriosito tutta la manifestazione. La balestra, opera imponente realizzata dall’ingegnere Giuseppe Manisco, pesa 4 tonnellate e mezzo, e sarà in esposizione sino al 10 maggio 2019.
Un evento straordinario che rientra nell’ambito delle iniziative organizzate dal Palazzo delle Arti Beltrani di Trani per le celebrazioni del grande genio di tutti i tempi, cominciate dal 6 aprile scorso con l’inaugurazione della mostra “Il Genio. 500 anni di meraviglia”, fruibile sino al 30 giugno, in cui si può ammirare l’ingegno visionario di Leonardo da Vinci, attraverso 40 macchine da guerra e non della collezione dell’ingegner Manisco, costruite secondo appunti e disegni dei codici leonardeschi.
Un emozionato e al contempo soddisfatto Niki Battaglia, direttore di Palazzo Beltrani e curatore della mostra, ha dato il via alle celebrazioni alla presenza delle cariche istituzionali cittadine: il sindaco della città di Trani Amedeo Bottaro e l’assessore alle culture Felice Di Lernia. Presente inoltre il neopresidente f.f. della Provincia di Barletta-Andria-Trani Pasquale de Toma. Battaglia, accompagnato dal suono dei timpani del gruppo Trani Tradizioni, ha scandito le fasi del caricamento della balestra e del lancio successivo della palla di fuoco, azionato con un colpo di martello ad opera dell’ingegnere salentino, in seguito alla trazione dell’arco. È bene specificare che la palla nel progetto originario del genio proteiforme doveva essere di pietra e pesare 100 libbre, circa 50 chili. La variante dell’ingegnere, invece, ha previsto una palla cava di 15 chili, più leggera e galleggiante, per essere prontamente recuperata dal mare dalla Lega navale di Trani.

Il genio di Leonardo appartiene al mondo. Il caleidoscopio della sua mente superba ha generato impressionanti ologrammi visionari sul futuro. Dal sapere enciclopedico, senza confini tra arte e scienza, Leonardo è stato precursore anche di Galilei e Newton. Il suo genio era spinto dalla brama di capire il mondo che egli scandagliava attraverso un’acuta osservazione della natura, sua unica fonte di ispirazione. Una mente in grado di anticipare l’avvenire in una temperie storica non sempre preparata alle sue invenzioni o alla sua grande arte. Così come accadde per le macchine militari e i pezzi di artiglieria, più vicini alla plasticità di cervelli del XIX secolo che non di quelli dei suoi contemporanei.
La grande Balestra, costruita dopo 500 anni dalla morte di Leonardo, affacciata sull’incanto del mare di Trani, è un appuntamento con la storia che ha richiamato moltissimo pubblico oltre che l’attenzione dei media nazionali. Un volo lungo 5 secoli dal progetto del grande genio del Rinascimento alla gigantesca opera dell’ing. Manisco. È infatti da un disegno a sanguigna e inchiostro, custodito nei fogli del prezioso Codice Atlantico della Biblioteca Ambrosiana di Milano, che nasce l’impresa dell’ingegnere di Galatone (Le). Mai realizzata dal genio proteiforme ma solo progettata, l’ingegnere salentino, attento studioso e appassionato delle macchine leonardesche, l’ha riprodotta a dimensione reale, seguendo pedissequamente proprio le indicazioni del grande scienziato: “là dove si appicca la corda, 42 braccia” (24 metri dell’arco), per i “tinieri” (22 metri), per 50 centimetri. Una struttura in legno di frassino, realizzata in sezioni lamellari, montata su 6 ruote per il movimento, costruita in maniera totalmente artigianale, persino con le stesse tecniche in uso all’epoca, ovvero forgiatura del ferro e lavorazione a mano del legno. La balestra è la 133ma macchina leonardesca che l’ingegnere realizza. Tutto è cominciato con la “Lancia sassi” circa 15 anni fa.
Al termine del lancio il direttore di produzione Niki Battaglia ha inteso ringraziare quanti hanno concorso all’ottimo esito della manifestazione: dai dirigenti comunali agli uffici preposti, dalla Capitaneria di Porto all’ufficio locale Marittimo di Trani, dalla Lega navale sez. Trani al Nucleo operativo sanitario, antincendio e protezione civile di Tranisoccorso, dalla Polizia di Stato alla Polizia municipale, dall’Amet Spa alla Click Global service, dal cavaliere al cerimoniale del comune di Trani a tutto lo staff di Palazzo Beltrani, assieme alla responsabile della comunicazione Annamaria Natalicchio e al videomaker Davide Ferrante per le riprese con il drone.
Il prossimo appuntamento con la storia del Palazzo delle Arti Beltrani è per l’8 giugno con l’incontro “Il mestiere delle armi nella Trani aragonese. Armigeri e famiglie tranesi tra ‘400 e ‘500” che vedrà come esimi relatori il prof. Francesco Storti, docente di Storia Medievale all’Università Federico II di Napoli e il dott. Victor Rivera Magos, ricercatore presso l’Università di Caen (Normandia- Francia) che terrà un intervento su come è possibile riscrivere una nuova storia delle città del nord-barese.
La mostra è organizzata dall’Associazione Delle Arti in collaborazione con CREATTIVAmens e con il Centro Culturale Polifunzionale della città di Trani di Palazzo Beltrani, e gode dei patrocini della città di Trani, Teatro Pubblico Pugliese, Ministero per i Beni e le Attività Culturali-Polo Museale della Puglia-Castello Svevo di Trani, Festival internazionale Castel dei Mondi, Ordini degli Ingegneri e Architetti della BAT, Pro Loco Turenum Trani, e vede la partecipazione dell’Associazione Traninostra, della Biblioteca dei Padri Rogazionisti, della Biblioteca di Trani, dell’archeologo Giuseppe Ruggiero, del Liceo Artistico Federico II Stupor Mundi di Corato, dell’IISS Aldo Moro di Trani e del Liceo scientifico statale Valdemaro Vecchi di Trani.

(foto: Nico De Martino. Si ringrazia per le immagini Annamaria Natalicchio)




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