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Umberto D’Andria, le indagini sulla morte del 29enne militare di Taranto. In servizio in uno stato d’animo da suicidio L'accaduto nel bagno della metropolitana di Roma pone interrogativi

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Alcune domande caratterizzano il lavoro degli investigatori e degli inquirenti. Perché un ragazzo di 29 anni, padre di un bambino, regolarmente occupato, arrivi a spararsi. E questo attiene ad una sfera più propriamente personale. In questo caso, essendosi Umberto D’Andria ucciso con la pistola di servizio e mentre era in servizio, il suicidio del 29enne militare tarantino pone un interrogativo più pubblico: perché è stato mandato in servizio? Può essere che nessuno, ma proprio nessuno, fosse a conoscenza, o per lo meno ne avesse la percezione, di uno stato d’animo da suicidio? Può essere che una persona in quelle condizioni sia stata messa di servizio, oltretutto al servizio della sicurezza degli altri quando non poteva badare alla propria? Queste domande devono avere delle risposte. Indagini dei carabinieri, sull’accaduto nel bagno della stazione Barberini, metropolitana di Roma. Umberto D’Andria era impegnato, con i suoi colleghi, nell’operazione “Strade sicure”. Ha detto che sarebbe andato al bagno. Dove è stato trovato, con la pistola in mano (stando a ricostruzioni) dopo essersi sparato il colpo letale.




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