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Grottaglie: appalto pulizie ex Alenia, tredici licenziati con un telegramma. Filcams-Cgil: più lavoro, meno lavoratori Ilva di Taranto: 4984 in cassa integrazione straordinaria da marzo, dal governo arrivano 24 milioni di euro

giovanni darcangelo

Il governo autorizza una spesa fino a 24 milioni di euro per tutto il 2017. Riguarda l’integrazione salariale per chi, del gruppo Ilva, è gravato da cassa integrazione straordinaria nell’anno in corso.

Di seguito un comunicato diffuso dal sindacato Filcams-Cgil di Taranto:

In attesa dell’incontro di domani in Provincia, la Filcams Cgil stigmatizza quanto sta accadendo a Grottaglie, per quanto riguarda l’appalto delle pulizie tecniche e industriali presso lo stabilimento Leonardo (ex Alenia), fino al 31 gennaio gestite dalla Ina Global Service, alla quale è stato comunicato, il giorno prima, della cessazione e del passaggio ad una nuova ditta. L’azienda appaltatrice ha preferito procedere immediatamente al licenziamento tramite telegramma di tredici dipendenti, senza attendere l’esito dell’incontro richiesto dai sindacati. Un atteggiamento gravemente colpevole da parte dell’azienda che non solo non ha rispettato i lavoratori, ma nemmeno la legge sui licenziamenti collettivi, che le imprese sono obbligate a rispettare qualora i licenziamenti superano le cinque unità.
Già da stamattina siamo in presidio nei pressi dell’ingresso dello stabilimento Leonardo. “Ecco cosa accade quando si ha a che fare con gli appalti” spiega Giovanni D’Arcangelo, segretario generale della Filcams Cgil di Taranto “quando non si rispetta la clausola sociale, tanto da spingere la Cgil a chiedere col referendum che tutta l’Italia si esprima per difendere i lavoratori. Quanto sta accadendo a Grottaglie è la dimostrazione lampante: stigmatizziamo sia l’azienda appaltante, che ha comunicato con pochissimo preavviso, sia l’azienda appaltatrice, che ha immediatamente licenziato tredici lavoratori, senza attendere l’esito dell’incontro. Un licenziamento comunicato con un telegramma. Il sistema degli appalti genera precarietà e i lavoratori vengono trattati come capri espiatori. Vorrei sottolineare che presso lo stabilimento Leonardo non si è smesso di pulire, semplicemente c’è stato un cambio di azienda. Il lavoro rimane, i lavoratori no”.

giovanni d'arcangelo

 

 

 

 

 

 

 




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