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Provincia di Taranto, elezioni: il terremoto nel centrosinistra. Segreteria Pd di Martina Franca contro quella provinciale "Ha gestito, o meglio non gestito, l'intera fase politica regalando la presidenza a un berlusconiano"

pd rotto

Di seguito un comunicato diffuso da Angelo Ancona, segreterio sezionale Pd di Martina Franca:

Il circolo PD di Martina Franca, all’indomani dell’esito delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale di Taranto, intende manifestare apertamente il proprio dissenso alla Segreteria Provinciale del Partito per come ha gestito, o meglio, non ha gestito l’intera fase politica.

La Segreteria Provinciale non ha mai voluto sostenere il candidato Presidente di centro sinistra e, nonostante le rassicurazioni date nei diversi incontri organizzati dai circoli della Provincia (in cui si chiedeva a gran voce di trovare unità sulla candidatura), ha preferito, sin da subito, la strada delle “larghe intese” con il centro-destra regalando, inspiegabilmente, la Presidenza a un candidato del partito berlusconiano che è stato, a giusta ragione, definito dal nostro segretario regionale Michele Emiliano incompatibile per quel ruolo.

Con un vecchio modo di fare politica che non ci appartiene, in contrasto con la nuova fase portata avanti in Italia dal Partito Democratico e dalla leadership di Matteo Renzi, qualcuno ha deciso di “rottamare” un Sindaco come Gianfranco Lopane che, oltre ad appartenere alla nuova generazione, è soprattutto un uomo e un amministratore coraggioso e competente.

Non possiamo più pagare le scelte politiche sbagliate e dannose fatte a Taranto negli scorsi anni: se questo è il modo di continuare a fare politica in Provincia è bene considerare, d’ora in avanti, Martina Franca un territorio “oltre confine”.

Non tradiremo il mandato ricevuto dai nostri elettori; chi lo ha fatto è invitato a trovare altri luoghi di discussione e partecipazione perché, per il Partito Democratico di Martina Franca, il rispetto verso le persone e i valori riformisti non sono barattabili con poltrone e postazioni provinciali e regionali.

Da questa esperienza siamo pronti a prendere i tanti aspetti positivi che ci hanno arricchito dal punto di vista umano e politico. Abbiamo condiviso questa battaglia con tanti giovani e volenterosi amministratori dei Comuni della Provincia che, quotidianamente, svolgono con passione e impegno il loro difficile ruolo,  cominciando chiaramente dal Sindaco Lopane.

Ma non possiamo tralasciare l’impegno e la tenacia dei Giovani Democratici capaci di prendere posizioni scomode e poco vantaggiose e i tanti rappresentanti e iscritti degli altri circoli della Provincia che hanno dedicato una parte delle loro vacanze estive per portare avanti questa azione politica.

Sentiamo di ringraziare Michele Emiliano che, come tante volte ha fatto, si è speso in prima persona mettendo la faccia (lui sì) a sostegno del candidato Presidente del PD. E’ un vero peccato che il nostro Segretario Regionale sia venuto più volte a Taranto ma non abbia trovato (almeno l’ultima volta, il 25 settembre) alcun esponente della segreteria provinciale ad accoglierlo accanto ai Sindaci di centro sinistra.

Noi ripartiamo da loro e con loro e, insieme a Michele Emiliano, non ci rassegniamo anzi, continueremo, senza mollare di un centimetro, la battaglia di rinnovamento e di riscatto morale e sociale di Taranto e la sua Provincia.

Tantissime sono le criticità e le emergenze che dovrà affrontare l’Ente Provincia; da parte nostra ci impegniamo a controllare, punto su punto, come e in quale modo questi problemi verranno di volta in volta affrontati e si spera risolti dal Presidente e dall’intero Consiglio Provinciale.

LONA


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7 Comments

  1. Il PD di Martina non si rassegna a essere minoranza in Provincia, anzi lo sanno che Pentassuglia è diventato assessore grazie alla segreteria Provinciale PD?
    E Pentassuglia adesso che fa si mette contro Pelillo?

  2. Sig. Pastore guardi che le liste di centrosinistra alla provincia hanno preso il 55% dei voti e se ha vinto Tamburrano è stata solo per l’incapacità (oggi su repubblica a pag. 9 Pelillo ha detto che il vicesegretario nazionale del Pd gli avrebbe chiesto se per caso in Puglia quelli del Pd, facendo questa operazione, fossero diventati tutti scemi) della segreteria di Taranto. Io mi auguro che a Brindisi la destra non rispetti il patto stipulato con il pd non facendo eleggere il candidato Pd Bruno così in Puglia Pelillo&co si ritroveranno a non avere neanche un presidente di provincia nonostante il Pd alle ultime elezioni abbia preso in Italia più del doppio dei voti di Forza Italia. Pelillo ha avuto l’abilità di rianimare un partito ormai moribondo come Forza Italia.

  3. Stessa cosa (ci fai perdere punti) ha detto Berlusconi al suo amico Fitto invitandolo ad andare via da Forza Italia, secondo quanto riporta questo notiziario. Se dovesse andare via cosa faranno quelli del club forza Silvio di Martina? Quello che fecero quelli del club inter Ronaldo di Martina quando Ronaldo andò via dall’Inter? Ovvero, cambiarono il nome al club. Noto che Pastore sta diventando pian piano un Pelilliano. E’ forse dovuto all’invito che Berlusconi ha rivolto a Fitto di andar via da Forza Italia? Se poi, come sostiene Pastore, criticando Pelillo aumentano i voti al pd ben vengano le critiche a Peliollo. Comunque, è un pò audace mettere sullo stesso piano Pelillo e Renzi. Del resto, il vice di Renzi avrebbe chiesto se fossero diventati tutti scemi, Pelillo e la segreteria provinciale, a fare una simile operazione; secondo quanto riferisce oggi lo stesso Pelillo in una intervista a repubblica. Il punto non è gestire insieme a Forza Italia la Provincia in questa fase di liquidazione quanto piuttosto dare la presidenza al centrodestra pur essendo in una posizione di maggioranza. E come se non bastasse senza pretendere una figura nuova da Forza Italia per tale ruolo. Ma ormai ciò rappresenta il passato e non ho problemi a riconoscere che Pelillo è stato messo in mezzo alla grande da Chiarelli rivelandosi in tutta la sua inadeguatezza.

  4. Per par condicio mi rivolgerò a lei chiamandola non più col cognome ma con il nome. Tuttavia, la sostanza delle cose che ho detto non cambia dal momento che, fatta eccezione per il passaggio in cui, scherzando, ho detto che, difendendo pelillo, stava diventando pelilliano, ho riportato solo notizie apprese dai giornali. Anzi, quello che ho detto sulla lite Berlusconi-Fitto è niente rispetto a quanto scritto questa mattina da tutti i giornali. Infatti, ho appreso che Berlusconi, dopo aver detto a Fitto che avrebbe dovuto fare il parroco di lecce, l’ha zittito definendolo sprezzantemente “democristiano, figlio di democristiano”. Quest’ultima è stata sicuramente una caduta di stile se soltanto si ricordi il modo in cui trovò la morte il padre di Fitto. Tant’è che lo stesso Fitto ha ammesso di aver fatto ricorso a tutto il suo self control per non scagliarsi contro Berlusconi. Avendo letto i suoi interventi nostalgici per i tempi della Dc, posso ben immaginare quanto questa frase l’abbia ferita.

  5. Non c’è niente da fare, è evidente che Antonio è stato “beneficiato” dall’amministrazione comunale. Direttamente o indirettamente (qualche parente). In ogni caso continua a rimanere anonimo senza cognome e senza coraggio. Proviamo a fare un giochino: assessore, consigliere, dirigente o cosa?

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